FABRIANO – Nonostante un anno difficile per il turismo, soprattutto quello scolastico, si intravedono segnali positivi per le visite al museo della Carta e alla Pinacoteca civica a Fabriano. Tante le iniziative in cantiere.
Per il museo della Carta il 2017 «è stato un anno difficile per via del sisma dell’agosto-ottobre 2016. Alla fine dello scorso anno – evidenzia l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni – si sono registrare 23.538 presenze, quasi il 50 per cento in meno rispetto al 2016, quando si sono staccati 39.263 e questo nonostante da settembre ci sia stato un calo per il terremoto. È crollato il turismo scolastico passato da 14.560 nel 2016 a 3.151 nel 2017, così come i laboratori da 11mila e 5mila circa».
Da agosto 2017, l’inversione del trend che lascia ben sperare. «Molto bene agosto con oltre 6mila presenze. Il 2018, a livello di prenotazione, da febbraio a fine maggio recita già 7.150 visite prenotate fino a oggi e 4.850 laboratori prenotati. Grazie al consorzio Grotte di Frasassi che sta facendo da traino per la pubblicità e la scontistica integrata. Unificato il servizio del call center in uscita dove vengono promosse le grotte, il museo e la pinacoteca di Fabriano».
Passando alla Pinacoteca civica, il 2017 si è chiuso con 3.700 visitatori. «Sono pochi, ma ci stiamo lavorando molto. Nel 2016 avevamo chiuso intorno alle 1.700 presenze. Stiamo organizzando tante iniziative all’interno della pinacoteca come Open day lancio delle attività didattiche rivolte alle scuole e alle famiglie, come Un’altra domenica con presenza media di circa una decina di bambini con i genitori; aderito alla giornata delle famiglie al museo e a varie iniziative; progetto con il Fai con le scuole».
Per quel che riguarda il futuro, «ne abbiamo tante in cantiere, tra cui la realizzazione di una nuova guida per la Pinacoteca, più funzionale. E poi speriamo che introducendo la gratuità – inclusa la visita guidata – per il museo della Carta e la Pinacoteca per i residenti, queste strutture possano diventare la seconda casa dei fabrianesi».