FABRIANO – Il futuro delle ex Cartiere Miliani di Fabriano passa per la nazionalizzazione. A sostenere questo esito finale, la sezione di Ancona del Partito comunista dei lavoratori.
«L’ultimo incontro tenutosi a Verona il 26 luglio scorso tra le organizzazioni sindacali nazionali, le Rsu di tutto il gruppo cartario Fedrigoni Group, con il management dei nuovi proprietari del fondo finanziario Bain Capital, ha registrato un inutile quanto dannoso dilatamento dei tempi nella presentazione di un vero e credibile Piano Industriale da parte della proprietà», scrive in una nota il Pcl.
Lo stesso partito lancia un forte «segnale di allarme per tutto il gruppo industriale cartario delle ex Miliani di Fabriano, il quale continua per responsabilità dello sciagurato processo di privatizzazione a subire una drammatica contrazione nelle vendite delle Carte Valori: Euro, banconote estere, passaporti e molti altri».
Soprattutto se si considera come l’Amministratore delegato, Marco Nespolo, abbia confermato che fra le possibilità in campo, esiste anche la cessione del ramo d’azienda relativo alla produzione dell’Area Valori di Fabriano, «nel quale le Miliani di Fabriano registrano il più alto margine di guadagno tra tutta la vasta gamma dei suoi prodotti cartari. Denunciamo nuovamente l’immobilismo di tutte le organizzazioni sindacali confederali, le quali malgrado la promozione di assemblee generali separate tra tutti i lavoratori, non hanno raccolto le proposte di alcuni lavoratori volte a restituire percentuale di azioni delle Miliani in favore di Enti pubblici che erogano commesse per le CMF, vedi la Banca d’Italia, la BCE e buon ultimo il Poligrafico dello Stato».
La soluzione? Dalla sezione di Ancona del Partito comunista dei lavoratori sono assolutamente convinti che si debba «procedere a una nuova stagione di nazionalizzazioni che a tutt’oggi appare l’unica scelta per salvare l’occupazione» non solo per le ex Cartiere Miliani di Fabriano ma anche «per altre vertenze in atto».