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Nuovo plesso scolastico a Cerreto D’Esi, è polemica

Il gruppo consiliare Cerreto D'Esi Bene Comune chiede che si torni al progetto unificato, mentre la Giunta sembra voler fare diversamente

Veduta aerea di Cerreto d'Esi

CERRETO D’ESI – «Dal 20 novembre dello scorso anno chiediamo che si faccia chiarezza sul progetto del nuovo polo scolastico a Cerreto D’Esi, vedendo pubblicamente progetti, dati e conti nero su bianco. La nostra proposta rimane quella della demolizione e ricostruzione a fasi del polo scolastico unico sui terreni dell’attuale Lippera e rimarchiamo il fatto che ad oggi nessun documento ufficiale smentisce che questa strada non sia percorribile». A parlare è il gruppo consiliare Cerreto D’Esi Bene Comune che torna sulla questione legata alla realizzazione del nuovo plesso scolastico e che si trascina ormai da molti anni.

«Quando parliamo di demolizione a fasi intendiamo dire di costruire asilo nido, elementari e medie non come un corpo unico, ma in tre blocchi divisi tra loro. Questa soluzione in primis risolverebbe il problema di tenere in piedi un edificio con un bassissimo indice di vulnerabilità, che un comune martoriato dai mutui accesi dalla classe politica che, ricordiamolo, tuttora siede nei banchi della maggioranza non avrà la potenza di spesa per valorizzare, dovendolo lasciare in balia del degrado e dell’abbandono», si legge nella nota della forza di opposizione.

In secondo luogo, questa soluzione «eviterebbe di allocare la scuola media in un plesso che non fu ideato per ospitare questo grado d’istruzione bensì la materna, non esponendoci al rischio della mancanza di spazi. Altresì la maggioranza non ha spiegato minimamente a quanto ammonterà la spesa a carico del Comune per lo spostamento delle medie nell’attuale materna e quali lavori andranno fatti, insomma è assurdo non aver illustrato uno studio di fattibilità che certifichi che tale spostamento rispetti tutti i parametri di legge e tutto ciò che ne consegue. E se pensiamo che utilizzeranno anche l’attuale palestra della Lippera non possiamo fare altro che rimare disarmati, dato che anche in questo caso non viene documentato minimamente con atti concreti alla mano, quali saranno i lavori che dovrà subire tale struttura e i reali costi che saranno anche in questo caso a carico dell’ente comunale».

Secondo il gruppo consiliare di Cerreto D’Esi Bene Comune «avere un polo scolastico unificato permetterebbe di dimezzare i costi di gestione, possibilità di usufruire della mensa e delle attività didattiche per tutti i gradi di scuola, maggiore attrattività rispetto i comuni limitrofi, che ci permetterebbe di ovviare al calo degli alunni post-sisma – il prossimo anno ne avremo 302, a fronte dei 418 di prima del sisma – che rischia di far perdere al nostro Istituto comprensivo il suo status autonomo. Nonostante le nostre certezze saremmo stati contenti di intrattenere un vero dialogo con la maggioranza, ma nessuna risposta nel concreto solo tante parole al vento senza niente di documentato».

Viene anche lanciata un’ultima proposta. «Per sciogliere la complicata matassa della costruzione del nuovo polo si potrebbe affidare alla Politecnica delle Marche il compito di stilare una progettazione concreta sui principali terreni comunali e poi trarre le conclusioni con dati alla mano. Scioglieremmo così ogni dubbio circa la soluzione più efficace, e la soluzione piaceva anche al PD locale prima di insediarsi in maggioranza. Ci chiediamo cosa sia cambiato o perché evitino una verifica puntuale dei fatti».

In coda, l’ultimo affondo politico. «Non riusciamo a capacitarci come possa questa Giunta dichiarare che la scelta migliore sia quella di non fare più un polo scolastico unificato, ma di scorporarlo perdendo oltretutto 500.000 euro dai 6.000.000 di euro finanziati. Non esiste in Comune nessuno studio di fattibilità con dati e numeri concreti che dimostrino che questa assurda decisione presa dalla Giunta comunale sia la migliore. Di fatto, a gran parte delle domande poste in sede di consiglio, non abbiamo ricevuto risposta e se volete c’è la registrazione che conferma tutto ciò. Se la nostra voce non basta per farci rispondere da chi occupa i piani alti allora queste (e altre) domande dovremo fargliele insieme cari cittadini», si conclude la nota a firma del gruppo consiliare di Cerreto D’Esi Bene Comune.