FABRIANO – «L’azienda non può puntare solo sul taglio dei costi, ma deve valorizzare le professionalità. Fabriano resti centrale nella strategia della multinazionale». Questa la forte presa di posizione che scaturisce al termine del tavolo territoriale fra la Whirlpool e i sindacati di categoria Fiom-Fim-Uilm che si è tenuto ieri (7 marzo). Al centro del tavolo di confronto la decisione della multinazionale americana di trasferire alcune funzioni finanziarie dalla sede fabrianese in Polonia. Sono 16 i dipendenti presenti in città e che si occupano di queste funzioni per tutto il Gruppo Emea. Mentre tre posizioni lavorative sarebbero soppresse definitivamente, per gli altri 13 colletti bianchi la scelta è fra accettare l’incentivo alla mobilità volontaria o il contratto di solidarietà.
«Vi è un rischio di impoverimento del territorio fabrianese e non vorremmo che fosse l’inizio per ulteriori decisioni simili. La strategia aziendale basata fondamentalmente sulla riduzione dei costi fissi per 50 milioni di dollari, rischia di non essere all’altezza della sfida che la multinazionale americana deve affrontare per tornare a essere competitiva anche nell’area Emea dove invece sono state perse grandi quote di mercato. È necessario preservare le professionalità e investire sulle persone, sulla loro capacità e sulla loro intelligenza per superare le oggettive attuali difficoltà», spiegano le parti sociali.
L’accordo ministeriale siglato il 25 ottobre 2018 prevede, per quel che riguarda gli esuberi nella sede impiegatizia di Fabriano, un numero massimo compreso fra le 60 e le 70 unità da affrontare anche attraverso l’incentivo all’esodo volontario. «Abbiamo più volte ribadito al tavolo, e ricordiamo a tutte le lavoratrici e lavoratori Whirlpool, che non possono esserci licenziamenti forzosi e unilaterali, ma solo incentivati e dietro alla non opposizione delle persone, così come confermato dall’azienda».
Le organizzazioni sindacali e le Rsu ritengono «fondamentale che si investa di più nella riqualificazione dei dipendenti e che si fornisca in tempi rapidi una mappatura delle possibili riconversioni professionali che possono essere intraprese, nella logica di mantenere gli enti di Fabriano centrali nella strategia della multinazionale nell’area Emea. Le grandi difficoltà di questa fase e la delicatezza della riorganizzazione in corso ormai da anni, rendono necessario un monitoraggio serrato e costante degli eventi in atto con momenti di confronto territoriali più frequenti fino a tornare, nei tempi previsti, al Mise».