FABRIANO – Oltre cento telefonate alla caserma dei carabinieri della Compagnia di Fabriano. Denunciata una donna per interruzione di pubblico esercizio. Durante tutto il tempo, infatti, potevano esserci delle reali emergenze che non potevano essere comunicate ai militari.
Non era nuova ad atteggiamenti del genere. E, infatti, ci è ricascata. Una donna di 46 anni di Fabriano, il giorno prima della sua performance molestatrice, era stata raggiunta a casa da una pattuglia dei carabinieri a seguito di una chiamata proveniente dal suo condominio.
In pratica, si rischiava che una lite fra condomini, con la donna coinvolta, potesse degenerare. Gli animi erano surriscaldati e le parole si erano fatte, via via, sempre più accese. Da qui, dunque, l’intervento dei carabinieri che hanno sortito l’effetto sperato, con i protagonisti della discussione, che erano stati ricondotti alla ragione.
Sembrava tutto finito. E, invece, a distanza di 24 ore da questo intervento, al centralino della caserma dei carabinieri della Compagnia di Fabriano, sono iniziate una serie di telefonate. Oltre cento in un lasso di tempo limitato, in pratica una mattinata. Tutte le volte che i militari rispondevano, dall’altra parte solo silenzio o, in alternativa, rumori di difficile identificazione. Comunque, nulla che lasciasse presagire a un’imminente emergenza.
I carabinieri non hanno impiegato molto tempo a identificare l’utenza telefonica dalla quale provenivano tutte queste chiamate. Tramite i tabulati, infatti, il numero è stato rintracciato. Si è controllato a chi appartenesse e, quindi, una pattuglia si è recata a casa della 46enne, a Fabriano.
La donna, che da qualche tempo è sotto cura per problemi psichiatrici, pare non fosse contenta dell’intervento dei carabinieri durante la lite condominiale. Non solo, aveva già “molestato” con telefonate a ripetizione, altre persone.
Da qui, quindi, l’inevitabile decisione da parte dei carabinieri di Fabriano, che hanno denunciato a piede libero la 46enne per interruzione di pubblico servizio.