FABRIANO – Preview della mostra “La luce e i silenzi. Orazio Gentileschi e la pittura caravaggesca nelle Marche del Seicento” che sarà inaugurata questo pomeriggio alle 18:30 a Fabriano. Sono 52 le opere esposte in sei sale allestite nella Pinacoteca civica e visitabili fino al prossimo 8 dicembre. Si tratta della mostra più importante, per il 2019, organizzata nelle Marche.
«Sicuramente è un momento importante per Fabriano e per la Regione perché è la più importante mostra nelle Marche in questo anno. E proprio attraverso questo evento vogliamo lanciare un duplice messaggio: cultura e arte da diffondere per la crescita di ciascun individuo; cultura e arte per diffondere il turismo. Nel contempo, però, si tratta anche di un segno di rinascita, di grande e doverosa attenzione per le aree colpite dal sisma dell’agosto-ottobre 2016. Grazie all’Amministrazione comunale di Fabriano, ai curatori, alle Istituzioni che ci hanno aiutato e sostenuto. Infine, voglio evidenziare come questa esposizione abbia anche un risvolto commerciale ed economico che, certamente, non è secondario», le parole dell’assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Marche Moreno Pieroni.
«Un grande lavoro di squadra, di sinergia per la realizzazione di un evento. Fabriano è orgogliosa di ospitare questa mostra, investendo risorse importanti, perché non volevamo perdere un’occasione unica per la promozione della nostra Pinacoteca e per fare in modo che l’esposizione possa lasciare un’impronta indelebile in città. Abbiamo molto apprezzato la disponibilità di privati, delle altre Gallerie e delle Chiese, per i prestiti», gli ha fatto eco il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.
Visibilmente emozionata l’assessore cittadina alla Cultura, Ilaria Venanzoni. «Il terremoto del 2016 ci ha lasciato un’eredità critica per il settore della cultura resa evidente dai numeri di visitatori nei nostri musei. In questi due anni abbiamo lavorato alacremente per risollevare questo settore perché crediamo fortemente come la cultura possa essere un volano di crescita a 360 gradi per qualsiasi territorio, a maggior ragione del nostro colpito dal sisma del Centro Italia. Questa è la mostra della città».
La parola è, quindi, passata ai due curatori. «La meravigliosa mostra del Gentile ha fatto da apripista e, in un certo senso, questa di Gentileschi rappresenta un ideale continuum. Unico e irripetibile è dedicare una mostra a Orazio Gentileschi nei luoghi in cui ha lavorato e dove si conservano segni evidenti della sua arte come all’interno della cattedrale di San Venanzio e nella chiesa di San Benedetto. Il passo successivo, per certi versi obbligato, è stato quello di aprire l’esposizione alla pittura caravaggesca nelle Marche, mettendo insieme artisti di grande spessore e valenza, per dar vita a una mostra unica grazie anche al ritorno della Pala di Bonomi», ha evidenziato Anna Maria Ambrosini Massari.
«Nonostante i tempi stretti, grazie alla grande sinergia, siamo riusciti a organizzare un ciclo di sei eventi nelle Marche che approfondiscono argomenti identitari della Regione. Un evento nell’evento per raccontare quanto le Marche siano una Regione barocca dove si può scoprire un capolavoro in qualsiasi chiesa presente nel territorio. La cattedrale di San Venanzio e la chiesa di San Benedetto di Fabriano sono esempi chiari e inequivocabili. Il nostro obiettivo con questa mostra è di indurre il visitatore a uscire dalla Pinacoteca civica e avere la voglia di andare in cerca di tutti i capolavori sparsi nel nostro bellissimo territorio», ha concluso Alessandro Delpriori.