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Ospedale di comunità di Sassoferrato, il sindaco chiede che non si proceda con l’accorpamento

«Si ribadisce pertanto la ferma contrarietà alla nuova soluzione organizzativa chiedendo alle autorità in indirizzo di attivare gli opportuni e possibili provvedimenti gestionali che richiedono solo una chiara e decisa volontà attuativa, riservandoci ogni altra possibile azione», firmato Ugo Pesciarelli

Veduta di Sassoferrato
Veduta di Sassoferrato

SASSOFERRATO – «Insufficiente la risposta del direttore dell’Area Vasta n. 2 in merito a quanto accadrà da oggi all’interno dell’ospedale di Comunità di Sassoferrato. Si ribadisce pertanto la ferma contrarietà alla nuova soluzione organizzativa chiedendo alle autorità in indirizzo di attivare gli opportuni e possibili provvedimenti gestionali che richiedono solo una chiara e decisa volontà attuativa, riservandoci ogni altra possibile azione», firmato Ugo Pesciarelli.

Non accenna, dunque, a placarsi il botta e risposta fra il comune di Sassoferrato e la direzione dell’Area Vasta n. 2, sulla vicenda dell’accorpamento dei reparti di RSA e Cure Intermedie dell’ospedale di Comunità di Sassoferrato e trasferimento all’ospedale di Fabriano, con conseguente dimezzamento dei posti letto attivi.

Il 28 giugno scorso, è stata ufficializzata la decisione, motivando il tutto con l’approssimarsi del periodo estivo, al fine di assicurare il periodo di riposo ai dipendenti e in particolare al personale infermieristico. «Per questo, si procederà all’accorpamento dei reparti per un periodo limitatissimo, esattamente dal 1° luglio al 15 settembre», così si legge nella lettera inviata al Comune di Sassoferrato e agli organi competenti. «Periodo durante il quale i ricoveri necessari saranno presi in carico dall’UVI (Unità di Valutazione Integrata) che, in collaborazione con i reparti ospedalieri di Riabilitazione, Ortopedia e Medicina, ottimizzeranno al meglio il turn-over dei pazienti ricoverati presso l’OdC di Sassoferrato, con l’ausilio anche dell’Hospice  al fine di garantire il miglior utilizzo di tutti i posti letto ospedalieri e territoriali disponibili. La nuova organizzazione  – ha scritto il direttore, Maurizio Bevilacqua – che, ribadisco, ha carattere del tutto temporaneo ed è legata alla necessità di garantire il diritto al riposo ai dipendenti a fronte dell’imprevista cessazione di personale infermieristico dall’inizio di quest’anno – è stata condivisa tra la Direzione Medica dello stabilimento ospedaliero di Fabriano, il Responsabile del Pronto Soccorso e 118, il Responsabile dell’Area Medica, il del Distretto e i Responsabili e Coordinatori Infermieristici afferenti alle discipline mediche interessate».

Immediata la secca risposta del primo cittadino di Sassoferrato che definisce non circostanziata la ragione del provvedimento e ritiene insufficiente la motivazione apportata quale esigenza di garantire il periodo di riposo ai dipendenti con particolare riferimento al personale infermieristico. «La stessa missiva – sottolinea Pesciarelli – conferma come la carenza di personale infermieristico si sia manifestata già dall’inizio dell’anno evidenziando, pertanto, ancora una volta, una inadeguata gestione del personale della quale sarebbe opportuno individuare le responsabilità. Nulla viene detto – si evidenzia – in merito alla attivazione immediata di procedure di urgenza per acquisire il personale sia di fisioterapia che infermieristico come da noi richiesto. Procedure che se attivate eviterebbero l’accorpamento con le inevitabili conseguenze di grave disagio per i pazienti proprio nel periodo in cui è invece ancor più indispensabile la continuità del servizio».

Da Sassoferrato, dunque, si conferma il forte no al provvedimento che, salvo decisioni dell’ultim’ora, partirà ufficialmente nella giornata di oggi, primo luglio.