FABRIANO – L’ospedale Engles Profili di Fabriano si conferma centro d’eccellenza nel campo dell’espianto degli organi. Dall’inizio del nuovo anno, in ben tre occasioni l’equipe del Direttore dell’Unità operativa complessa di Anestesia Rianimazione e Terapia del dolore del presidio ospedaliero cittadino, diretta da Cristiano Piangatelli, è stata protagonista in questo campo.
Nei giorni scorsi, è stato effettuato un prelievo multiorgano grazie alla grande sensibilità, umanità e solidarietà dei familiari di una giovane paziente che era ricoverata nel reparto di Fabriano. «Oltre al gesto della famiglia, il sottoscritto non può esimersi dal plauso all’intera equipe medica ed infermieristica sia della terapia intensiva che del blocco operatorio e alla dottoressa Karer, coordinatrice della donazione d’organo presso la nostra unità complessa», le parole del primario Piangatelli.
«La donazione, in particolare se multiorgano, rappresenta una vera e propria sfida per l’intero sistema sanitario, in quanto richiede grande professionalità e competenza di tutto il personale coinvolto, sia durante la permanenza in terapia intensiva al fine di garantire la donazione, sia in sala operatoria, dove chirurghi di varie Regioni si sono avvicendati senza nessun problema, grazie alla professionalità, in entrambi i casi, del personale medico, infermieristico e di coordinamento», prosegue.
Dall’inizio dell’anno questa è la terza donazione che è stata effettuata dall’UOC di Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore «ed è pertanto doveroso ringraziare pubblicamente tutte le famiglie che hanno dimostrato con il loro gesto che i valori di amore, solidarietà e sostegno del prossimo sono profondamente radicati nella nostra società», conclude il primario Piangatelli, già specialista nei trapianti all’ospedale regionale di Torrette che ha al suo attivo oltre 300 trapianti in 15 anni di attività.
Il primo, a gennaio, è stato eccezionale anche per l’età della donatrice, una ultra 90enne spirata poche ore prima dell’espianto del fegato. Il secondo, a cavallo fra fine gennaio e l’inizio di questo mese. In entrambi i casi, l’equipe dell’Unità operativa complessa di Anestesia Rianimazione e Terapia del dolore del presidio ospedaliero cittadino si è dimostrata, come sempre, all’altezza della situazione.