FABRIANO – Gli infermieri e gli operatori socio-sanitari si cambiano insieme a indesiderati colleghi. Topi all’interno dello spogliatoio dell’ospedale Engles Profili di Fabriano, ala vecchia, accanto al reparto di Psichiatria. La forte denuncia, con tanto di fotografia a immortalare la scena, viene direttamente da coloro che sono costretti a fruire di questi locali. E non sarebbe il solo disagio denunciato.
Infatti, non di rado cadono calcinacci dal tetto e dalla parete, senza considerare che anche la sicurezza – nello specifico, le vie di fuga – potrebbe non essere a norma in caso di emergenza. Non c’è pace per il presidio ospedaliero cittadino di Fabriano. Non solo le difficoltà dal punto di vista di prestazioni e servizi, Punto nascita e Pediatria trasformata da unità operativa a un mero ambulatorio. Ancora, le emergenze legate alla carenza di personale, soprattutto infermieristico, che porta a turni massacranti, come denunciano le associazioni sindacali. Meno di trenta giorni fa, l’altrettanto dura denuncia delle temperature torride all’interno del reparto di Rianimazione che mette a rischio la tenuta fisica dei pazienti, medici, operatori e la giusta conservazione dei medicinali.
Tutto ciò aveva spinto il Nursind di Ancona a un appello pubblico alla cittadinanza e alle associazioni di Volontariato, chiedendo di intervenire autonomamente. «Saranno ben accetti progetti per donazioni e beneficienza allo scopo di acquistare condizionatori, climatizzatori e frigoriferi per i farmaci, necessari al presidio ospedaliero di Fabriano, specialmente per l’U.O. di Rianimazione, in modo da salvaguardare assistiti e sanitari». Il giorno successivo, il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, si era recato al presidio ospedaliero cittadino per verificare lo stato dell’arte di persona.
Ora, i topi visti e fotografati all’interno del locale spogliatoio, utilizzato dagli infermieri e dagli operatori socio-sanitari, nella parte vecchia dell’ospedale di Fabriano. «Una situazione insostenibile e che certamente deve portare a un serio piano di azione da parte dei vertici dell’Area Vasta n. 2», denuncia il personale.