FABRIANO – Da martedì scorso 14 aprile, cioè da quando il sindaco Gabriele Santarelli ha comunicato la “chiusura” del PalaGuerrieri per “problemi strutturali pressochè irreversibili” riscontrati durante la verifica approfondita che viene effettuata ogni dieci anni, la questione “palas” è al centro della dialettica cittadina.
Fabriano è (e chissà per quanto tempo lo sarà…) senza il maggiore impianto sportivo “indoor” della città, omologato per 4.050 posti, la “casa” della Ristopro basket di serie B (che nel frattempo si è trasferita a giocare a Cerreto d’Esi) e di altre società sportive (pugilato, ritmica, volley…), eventi di qualsiasi genere, ma anche la “location” principale in caso di emergenze e calamità.
«Sarà necessario aggiornare quanto prima anche il piano di Protezione civile – ha detto in proposito il sindaco Gabriele Santarelli questa mattina in una confrenza stampa “ad hoc” per fare il punto della situazione – poiché il PalaGuerrieri era una struttura strategica». Basti pensare alla sua grande utilità, ad esempio, durante gli ultimi terremoti (1997 e 2016).
Le criticità riscontate dall’ingegnere Stefano Bandieri nella sua relazione hanno indotto il Sindaco a “bloccare” qualsiasi attività all’interno del PalaGuerrieri. Per il momento è soltanto consentito alle società che vi operavano di portare via il materiale ancora all’interno dell’impianto, dopodiché verrà emanata un’ordinanza con cui verranno definitivamente sigillati gli ingressi.
«Abbiamo già iniziato a muoverci per capire come risolvere nel più breve tempo possibile la mancanza a Fabriano di un impianto così importante – dice il primo cittadino di Fabriano. – Non è questo il momento della “bagarre” politica, penso che tutte le forze, privati compresi, debbano navigare verso un unico obiettivo».
Quali sono, dunque, le prospettive? «Abbiamo chiesto – risponde il Sindaco – una bozza di preventivo per la ristrutturazione, che ad andare bene si aggirerebbe tra 1 milione e 600 mila euro e i 2 milioni di euro. Una cifra importante. A questo punto potrebbe essere preferibile pensare ad un impianto completamente nuovo, organizzato secondo esigenze attuali e moderne, con un progetto di spesa che potrebbe aggirarsi sui 3,5 milioni di euro. Ci sono molti canali per sostenere questi costi. Il problema principale, semmai, è il “tempo” di realizzazione, su questo non possiamo sbilanciarci perché è davvero un punto interrogativo, ma già abbiamo iniziato a muoverci per analizzare la situazione e intavolare dei rapporti».