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Fabriano, partito il Campus di RestartApp: 14 giovani imprenditori per promuovere l’Appennino

Un team qualificato di docenti, esperti e professionisti dei principali settori dell’economia della montagna, affiancherà i 14 giovani imprenditori nell'approfondimento e nello sviluppo dei loro progetti

I giovani partecipanti

FABRIANO – Ufficialmente partita a Fabriano l’edizione 2020 di ReStartApp, il Campus residenziale di incubazione e accelerazione per giovani imprese del territorio appenninico italiano, promosso e realizzato da Fondazione Edoardo Garrone con Fondazione Aristide Merloni. Fino al prossimo 26 novembre – con una pausa dal 17 al 25 ottobre – per 10 settimane, 14 giovani partecipanti al Campus, selezionati tra 100 candidati da tutta Italia, 7 ragazze e 7 ragazzi, di età compresa tra i 25 e i 38 anni, provenienti da 11 regioni diverse, l’80% dei quali laureati, avranno un unico obiettivo: avviare un’attività imprenditoriale per valorizzare, promuovere e sviluppare il territorio appenninico italiano e le sue risorse, in chiave innovativa e sostenibile.

I giovani partecipano a un programma formativo, ricco e articolato, tra didattica frontale, laboratorio di creazione d’impresa, esperienze, testimonianze, casi di successo e un viaggio-studio. La formula residenziale offre inoltre ai partecipanti un’esperienza di socialità e di confronto con il territorio e la comunità locale.

Un team qualificato di docenti, esperti e professionisti dei principali settori dell’economia della montagna, li affiancherà nell’approfondimento e nello sviluppo dei propri progetti imprenditoriali. Il tutto in sicurezza, nel pieno rispetto delle normative e dei protocolli anti Covid-19. Per agevolare la realizzazione dei tre migliori progetti, Fondazione Edoardo Garrone metterà a disposizione tre premi per un valore complessivo di 60.000 euro. Ulteriori incentivi sono previsti grazie al contributo dei partner. Ai progetti ritenuti particolarmente meritevoli sarà infine dedicato  un tutoraggio gratuito post Campus in settori centrali per l’avvio delle imprese.

La classe di RestartApp

Idee innovative e in grado di far rinascere l’Appennino. Progetti di accoglienza turistica per riscoprire l’Appennino più autentico – dalla cascina che propone attività outdoor in Val Borbera al glamping nelle Marche, dalla cooperativa di comunità per la rigenerazione di un piccolo comune nell’entroterra riminese al “social business” per l’accoglienza dei pellegrini lungo il Cammino degli Dei, fino al progetto di Borgo Diffuso Organizzato da sviluppare in borghi e frazioni del territorio fabrianese – ma anche piattaforme reali e virtuali per mettere in rete operatori turistici ed enogastronomici di territori ricchi di eccellenze come quello umbro e opportunità di fruizione di un turismo verde e accessibile anche ai disabili. E poi tanta innovazione, nei prodotti e nei processi: dalla startup che usa software basati su sensori ambientali per monitorare attività e stato di salute del bestiame alla sperimentazione di tecniche per generare valore aggiunto nella filiera del legno, recuperando gli scarti ad uso medico, farmaceutico, nutraceutico e industriale, fino a un nuovo metodo per la produzione di propoli di altissima qualità. E c’è anche chi vuole realizzare un vivaio agro-forestale con annessi centro didattico e parco avventura ai piedi del Gran Sasso, valorizzare la filiera del Marrone di Arcinazzo Romano oppure avviare un’osteria itinerante nei borghi molisani.

«La composizione dell’aula di quest’anno, così come le 100 candidature pervenute in risposta alla nostra call for ideas, ci dà un segnale molto importante, che va oltre la semplice constatazione di una tendenza crescente, da parte dei giovani, di ritorno alla dimensione territoriale», commenta Francesca Campora, direttore generale di Fondazione Edoardo Garrone. «La qualità e la formulazione dei progetti dimostrano, infatti, che i ragazzi che oggi vogliono fare impresa nelle aree interne del nostro Paese sono pienamente consapevoli dei potenziali di crescita e innovazione nei diversi settori, delle competenze e delle risorse necessarie, delle opportunità nel fare rete e sistema con altri soggetti attivi del territorio e dell’impatto che le loro attività possono esercitare in senso più ampio su tutte le dimensioni della vita comunitaria. È così che dall’osservatorio dei nostri Campus, a partire dal 2014, siamo testimoni di un reale e significativo cambiamento che supportiamo con una formazione capace di essere concreto fattore abilitante».

Se si salva l’Appennino, si salva l’Italia, spina dorsale del nostro Paese. «È questo in sintesi l’obiettivo che la Fondazione Merloni ha assunto in questi anni con azioni concrete finalizzate al rilancio delle aree interne montane», dichiara Gian Mario Spacca, vicepresidente di Fondazione Aristide Merloni. «La strategia è valorizzare le energie vitali ancora presenti sul territorio, con particolare attenzione all’imprenditorialità. Il Campus nazionale che prende oggi il via da Fabriano è una tappa significativa di questo percorso.  Progetti coraggiosi animati da un forte spirito imprenditoriale saranno pian piano costruiti fino a divenire nuove imprese che daranno più speranza alla rinascita dell’Appennino italiano».