FABRIANO – Esposto presentato dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, per un’ipotesi di violazione dell’articolo 615ter del codice penale, Accesso abusivo ad un sistema informatico e telematico, che prevede: «Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni». Il segretario della sezione fabrianese del Partito Democratico, Francesco Ducoli, ne chiede l’immediato ritiro e le scuse pubbliche da parte del primo cittadino.
L’esposto, infatti, prende spunto da una mozione presentata dall’opposizione nella quale sono stati citati gli estremi, numero e data, e i contenuti di una proposta di delibera di Consiglio comunale e di un documento a esso allegato. Una proposta, non un atto deliberativo. «Essendo una proposta non è ancora stato perfezionato e quindi non è un atto pubblico. Quell’atto è ancora dentro il sistema di gestione degli atti a disposizione degli uffici che devono esprimere il parere di regolarità o eventualmente modificarlo se serve. È, appunto, una proposta e, in quanto tale, non pubblicata nell’Albo pretorio. Il secondo documento è un allegato alla proposta e quindi anch’esso non è pubblico. Oltretutto i contenuti di questi due atti sono molto delicati e riportano dati sensibili che se messi in mani sbagliate potrebbero compromettere importanti procedure che dovranno seguire la sua approvazione. Senza contare che essendo ancora modificabili, farli conoscere all’esterno potrebbe servire per apportare modifiche utili a qualcuno e su indicazione di qualcuno», ha spiegato Santarelli che ha deciso, quindi, di presentare l’esposto.
«Questo insopportabile atteggiamento del sindaco nei confronti delle opposizioni deve finire – è la replica del segretario della sezione del Pd di Fabriano, Francesco Ducoli -. Esercitare il diritto di controllo sugli atti dell’amministrazione è non solo un diritto, ma anche un dovere della minoranza, e vedere questo accanimento nei loro confronti da chi si è da sempre professato paladino della trasparenza è vergognoso. siamo purtroppo abituati a questi comportamenti, ma come siamo arrivati a questo punto? Arrivare a scomodare la Procura solo per intimorire e delegittimare il ruolo dei consiglieri? La risposta è ormai chiara: senza pudore e con una spregiudicatezza risibile, si cerca di buttare fumo sulle inconcludenze e incapacità ormai appurate di una amministrazione fallimentare, di cui il Sindaco, ormai rimasto praticamente solo e con tutte le deleghe più importanti in mano, non può che essere il primo responsabile. Per questo, non solo come forza politica, ma come liberi cittadini che amano questa città, la democrazia, il confronto, chiediamo l’immediato ritiro dell’esposto e le scuse pubbliche per questo atteggiamento di sola prepotenza, non sorretto da ragione alcuna, né politica né di diritto, ma dalla volontà prevaricatrice di mettere un bavaglio a chi sta svolgendo con efficienza il suo ruolo di opposizione».