Attualità

Una petizione popolare per far riaprire Pediatria a Fabriano

A promuoverla l’Associazione Fabriano Progressista che torna a far sentire la propria voce con l'iniziativa per la riapertura del reparto del presidio ospedaliero cittadino chiuso dallo scorso marzo e trasformato in ambulatorio

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – In attesa dell’udienza di merito innanzi al Tar Marche per il destino del Punto nascita, l’Associazione Fabriano Progressista torna a far sentire la propria voce promuovendo una petizione popolare per la riapertura del reparto di Pediatria nell’ospedale Engles Profili.

Il capogruppo consiliare Vinicio Arteconi (Associazione Fabriano Progressista)

«Dal 18 marzo scorso il reparto di Pediatria dell’ospedale di Fabriano è ormai chiuso. Possiamo contare solo su una modesta assistenza ambulatoriale di 6 ore (8/14) per le osservazioni del caso ed eventuali ricoveri in altre strutture. Così come già avvenuto con la chiusura del Punto nascita, la dismissione di Pediatria rappresenta un colpo gravissimo per la nostra comunità, che continua a non essere tutelata a livello regionale», scrive l’Associazione Fabriano Progressista.

«Il territorio montano conta ben 7823 bambini in età pediatrica che, nel rispetto dell’ormai famoso “polo di riferimento” stabilito dalla Regione Marche, vengono dirottati a Jesi con tutti i disagi che la circostanza comporta. Numerosi sono già i casi lamentati da alcune mamme costrette a corse frenetiche e pericolose, vista anche la disastrosa viabilità delle strade di collegamento sia in direzione Jesi che in direzione Branca. Bambini con febbre alta, bambini con vomito ed episodi gastrointestinali, mamme che partoriscono in ambulanza e mamme addirittura sul divano di casa. Tutti costretti a rivolgersi altrove perché qualcuno ha deciso che nella nostra Regione ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B», prosegue la nota.

«Noi riteniamo che la chiusura del reparto di Pediatria rappresenta una scelta scellerata che discrimina non solo i 7823 bambini del comprensorio, ma anche le stesse famiglie. Riteniamo che questa discriminazione tra territori, frutto di una miope politica regionale che decide chi deve progredire e chi deve chiudere vada respinta con forza. La salute, e soprattutto quella dei più piccoli, deve essere garantita a tutti i costi senza guardare tanto ai numeri e alle carte, ma sfidando le regole del tecnicismo per tutelare chi soffre ed ha bisogno di cure mediche. Facciamo quindi appello a tutta la cittadinanza a opporsi a questa scelta che lede palesemente il diritto dei bambini a essere curati in modo ottimale e a chiedere a gran voce la riapertura del reparto Pediatria h. 24».