FABRIANO – Ha toccato anche Fabriano, il tour del deputato di Liberi e Uguali, Pippo Civati. Questo pomeriggio, 10 gennaio, ha incontrato alcuni rappresentanti dei lavoratori di Whirlpool, Tecnowind e Cartiere Miliani. Presenti all’incontro anche il consigliere comunale e il coordinatore dell’Associazione Fabriano Progressista.
I primi a parlare, mentre Civati prendeva gli appunti, sono stati i rappresentanti dei lavoratori della multinazionale americana che ha acquistato la Indesit company. «Abbiamo la cassa integrazione in deroga fino a tutto il 2018. Lo stabilimento di Albacina sta chiudendo definitivamente in questi giorni e ora siamo circa 800 lavoratori tutti a Melano. Ma le vendite non stanno andando bene e c’è il 20-25 per cento di lavoratori in cassa integrazione, questo mese saranno cinque i giorni. A breve ci sarà l’attivazione di un tavolo a Roma non ancora ministeriale, probabilmente ci si incontrerà il 31 gennaio, ma è da confermare. Complessivamente si va a rilento in termini di produzione e di investimenti. E iniziamo a temere, tutti i 1.500 dipendenti fra call-center 300, più 600 impiegati nella sede distaccata Whirlpool 600 e le circa 800 tute blu. La perdita di quote di mercato non lascia presagire nulla di buono», le parole dei lavoratori.
Successivamente, hanno preso la parola i lavoratori della Tecnowind. «La nostra è una situazione molto grave con la proprietà che è sparita, la vendita dell’azienda che non è mai andata a buon fine. Nel frattempo, i dipendenti sono scesi a 247, cinque si sono licenziati in queste ultime settimane, con gli stipendi da prendere e una procedura di mobilità aperta per 140 lavoratori. Siamo appesi alla richiesta di cassa integrazione per ulteriori sei mesi e siamo in attesa di sapere se la concederanno, altrimenti si andrà avanti con i licenziamenti coatti».
Infine, per quel che riguarda le Cartiere Miliani è stato ribadito che si attende il perfezionamento della vendita dal Gruppo Fedrigoni al fondo di investimento Usa, Bain Capital, al momento firmato il preliminare. Da affrontare i nodi legati alla perdita di alcune commesse per carta-moneta, il blocco di tre linee produttive e il potenziale rischio esuberi per 150 lavoratori.
Il deputato di Liberi e Uguali, rivolgendosi al consigliere comunale di opposizione, Vinicio Arteconi, ha chiesto che si faccia il possibile per tenere fuori dalla campagna elettorale, la questione legata alle aziende di Fabriano in difficoltà. «Non si può strumentalizzare tutto, giocando sulla pelle dei cittadini. Mi meraviglia come la Regione Marche non si sia attivata per la vertenza Tecnowind. Bisogna capire quale strumento utilizzare ora perché è trascorso troppo tempo. Da parte nostra ci attiveremo immediatamente per fare la nostra parte e dare il nostro supporto per vedere se è possibile, in qualche modo, risolvere il problema finanziario legato al debito pregresso. Ribadisco – ha concluso – come sia necessario impegnarsi tutti perché si è di fronte a una crisi di sistema, considerando anche quanto accaduto a livello bancario con la ex Carifac-Veneto Banca e Banca Marche».