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Il Polittico di Valleromita di Gentile da Fabriano ispirato dai paesaggi fabrianesi

L’arte di Gentile da Fabriano svelata da fiori e suolo, questo l’incontro promosso dalla Fondazione Aristide Merloni di Fabriano in collaborazione con l’università Politecnica delle Marche

Padre Ferdinando Campana e sullo sfondo il Polittico (la copia, l'originale è nella galleria Brera di Milano)

FABRIANO – L’arte di Gentile da Fabriano svelata da fiori e suolo, questo l’incontro promosso dalla Fondazione Aristide Merloni di Fabriano in collaborazione con l’università Politecnica delle Marche. Uno studio botanico e pedologico su Il Polittico di Valleromita, su intuizione di Padre Ferdinando Campana, guardiano dell’Eremo di Santa Maria di Valdisasso. «Al fine di verificare l’ipotesi che il luogo di ispirazione dei prati fioriti ai piedi dei santi nel polittico di Valleromita di Gentile da Fabriano possa trovarsi nell’area dell’Eremo di Santa Maria di Valdisasso è stato condotto uno studio botanico e pedologico. Lo studio si è focalizzato in quest’area perché nota a Gentile da Fabriano, ma anche perché ancora oggi ospita condizioni analoghe a quelle raffigurate nel Polittico», premettono dalla Fondazione. Queste le conclusioni.

Polittico di Valleromita. L’originale si trova nella galleria Brera di Milano

Le analisi

L’analisi botanica è stata portata avanti dai docenti: Marina Allegrezza, Eleonora Giovagnoli, Silvia Montecchiari, Giulio Tesei Studio. Queste le conclusioni. «L’analisi floristica, seppur preliminare, ha permesso di identificare con discreta sicurezza 18 specie di cui 7 ancora dubbie. Undici delle 15 specie indicate in Piccoli e Pellizzari (2006) vengono qui confermate. Sulla base del periodo di fioritura delle entità che nel polittico risultano fiorite si può desumere che l’opera sia stata realizzata nel periodo riconducibile ad aprile-maggio. Per quanto riguarda il luogo o i luoghi che potrebbero aver ispirato il pittore, sulla base dei risultati ottenuti si ipotizza che per le pale di San Girolamo, San Francesco d’Assisi, San Domenico e Santa Maria Maddalena il pittore possa essersi ispirato ai prati del Rogedano in cui 10 delle 18 specie identificate nel dipinto sono attualmente comuni in queste praterie. Invece, per la pala di una delle cuspidi raffigurante un santo francescano (Sant’Antonio da Padova o San Tommaso d’Aquino) l’ipotesi è che sia stata realizzata nei pressi dell’Eremo. L’analisi Pedologica è stata portata avanti dai docenti: Giuseppe Corti, Stefania Cocco, Dominque Serrani, Andrea Salvucci, Lorenzo Camponi, Valeria Cardelli. Queste le conclusioni. «L’ipotesi dell’ambientazione dei prati fioriti del Monte Rogedano a Fabriano è avvalorata dalle analisi pedologiche le quali indicano che, nel periodo in cui Gentile da Fabriano dipingeva il polittico di Valleromita, quelle aree ospitavano un pascolo maturo del tutto analogo all’attuale da almeno otto secoli».