FABRIANO – Giorno di Santo Stefano all’insegna delle rappresentazioni viventi della Natività a Fabriano, Sassoferrato e Genga. Il trittico si è ricomposto l’anno scorso, dopo che nel precedente biennio a causa del sisma del 2016 era saltata la rappresentazione del celeberrimo Presepe vivente a Frasassi.
Dopo il Natale all’insegna della tradizione, i fabrianesi e non solo, si preparano ad ammirare le rappresentazioni viventi della Natività di Gesù Bambino. Si parte da Fabriano, esattamente da Precicchie con la XXXIV edizione della rappresentazione della Natività ambientata nello splendido scenario del Castello a partire dalle 17. «La scenografia sarà ancora quella incomparabile del vecchio, piccolo borgo dove tra stradine scoscese, vicoli strettissimi, la piazza del Campanile e la piazzetta del Castello, i figuranti ci riportano alla quotidianità dell’anno zero: nei piccoli bivacchi illuminati da torce i pastori troveranno ristoro, i vicoli risuoneranno di antichi rumori, i mestieri di un tempo rivivranno con l’utilizzo degli antichi attrezzi ritrovati; e alla fine del percorso si arriva al Rumitorio dove la semplicità, la poesia della Natività, fulcro della rappresentazione, ci farà commuovere», la presentazione degli organizzatori.
Passando a Sassoferrato, alle 17:30, l’appuntamento è nella frazione di Coldellanoce con la XXI edizione del Presepe vivente. Una rappresentazione che coinvolge ben 80 figuranti tutti in costume d’epoca.
A Genga, invece, oggi dalle 14:30 alle 18:30, torna a conquistare tutti, la XXXVI edizione del Presepe vivente più grande del mondo per estensione (ben 30mila metri quadri) che si snoda lungo il costone roccioso che conduce fino al Santuario di Valadier. Sono circa 300 i figuranti che vengono impegnati per la rappresentazione della Natività che, dal 1981, anno della sua nascita, enfatizza la magia delle feste del Natale. Soldati romani, pastori, artigiani, popolo, lungo il sentiero nel bosco, luci e suoni rendono davvero suggestivo l’ambiente, fino a entrare nella gola dove si può godere di uno spaccato della vita quotidiana in Palestina ai tempi della Natività. La fine del percorso si trova nella grotta che custodisce il prezioso Tempio del Valadier, mentre il suono delle cornamuse accompagna i visitatori lungo il tratto finale della salita. Come sempre, tolte le spese vive, il ricavato dei biglietti sarà devoluto in beneficenza.