FABRIANO – Un progetto di rete integrata per i malati di Alzheimer a Fabriano. «Invecchiare non è una malattia, insieme per non dimenticare», lo slogan scelto.
Oltre 1 milione di persone in Italia sono affette da demenza, circa ventottomila vivono nella Regione Marche. Le dimensioni del problema, sono ancora da approfondire, perché nelle Marche la popolazione senile (uguale/maggiore 65 anni) è in crescente aumento, nel 2017 ha raggiunto il 24,3 per cento di tutta la popolazione, contro il 22,3 di quella italiana. La malattia di Alzheimer è una patologia progressiva, tuttora inguaribile. Le demenze rappresentano una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione con un considerevole impatto socio-sanitario. In Italia, la famiglia rappresenta il cardine principale dell’assistenza all’anziano con demenza; il familiare “caregiver” condivide quotidianamente la vita con la persona malata, diventa risorsa e interlocutore imprescindibile.
A Fabriano, all’interno dei locali del centro diurno Iris in via Serraloggia, l’Associazione Attivamente Alzheimer Fabriano ha organizzato un incontro fra istituzioni, professionisti e associazioni per focalizzare i bisogni primari della persona malata e dei loro familiari.
I partecipanti all’incontro si sono dichiarati favorevoli e motivati per attivare una serie di incontri, a breve scadenza, «con il fine di promuovere e realizzare nel nostro territorio un coordinamento socio-sanitario per la gestione delle molteplici problematiche relative alle persone con demenza / malattia di Alzheimer e alle loro famiglie, ottimizzando al meglio le opportunità e le risorse presenti nel territorio, nel rispetto degli indirizzi nazionali e regionali in materia, compresi percorsi di cura e assistenza già definiti nel territorio marchigiano, con l’obiettivo di sviluppare una rete integrata per le demenze per una gestione sostenibile, efficace ed efficiente».
In questo contesto l’Associazione Attivamente, Comitato Ama, Aip, Rotary, il coinvolgimento di Associazioni, Fondazioni, Organizzazioni sindacali, cooperative sociali, «si impegnano a realizzare una iniziativa per un “centro ascolto” che avrà la sua sede a Fabriano, sarà integrato e vicino alle persone dal primo momento del manifestarsi della malattia, con il supporto dei medici di famiglia, di professionisti dediti alle persone con disturbi cognitivi e di volontari informati e formati per portare sollievo ai familiari».