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Proposta di legge regionale per Fabriano “città della Carta e della Filigrana”

A consegnare la bozza all'assessora Manuela Bora il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani che annuncia inoltre di aver intrapreso l'iter per l’inserimento della filigrana nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco

Marco Ottaviani

FABRIANO – La Fondazione Carifac di Fabriano ha incontrato l’assessore regionale Manuela Bora per consegnarle ufficialmente la proposta di Legge Regionale per il riconoscimento di Fabriano “città della Carta e della Filigrana”. Non solo.

Si agisce anche su un altro fronte, con l’inserimento della Filigrana nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.

Ad annunciarlo è il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, che coglie l’occasione per invitare «tutti coloro che intendono appoggiare questa proposta a coordinare il lavoro di lobbying e, quindi, ottenere un iter possibilmente accelerato».

La proposta di Legge Regionale consegnata nelle mani dell’assessore Bora si basa essenzialmente su tre punti qualificanti. Fabriano è considerata la città della carta non perché qui la si sia inventata, ma perché gli abili maestri, nel 1200, si sono resi protagonisti di tre invenzioni frutto di un serio lavoro di ricerca e sviluppo del prodotto.

La prima invenzione è all’insegna della qualità: l’impiego nella fase della collatura della gelatina animale che sostituisce gli amidi utilizzati nella carta araba. La seconda invenzione è legata all’incremento della produzione e della commercializzazione, dunque all’insegna della quantità: l’utilizzo della pila a magli multipli.

La terza invenzione è la filigrana: come spesso è accaduto nel corso dei secoli, la leggenda narra che questa invenzione sia avvenuta per caso, da una vergella staccatasi da una vergata.

È diventata poi una necessità in quanto, a quel tempo, esistevano molte gualchiere e quindi molte produzioni differenti.
C’era però un solo mercante che vendeva le produzioni di tutti e aveva quindi l’esigenza di distinguerle.
Allora si impose il “Signum”, la filigrana appunto, con il marchio di ogni mastro cartaio, che a quel punto rendeva riconoscibile la propria carta.

Un segno d’acqua che ancora oggi è utilizzato nelle carte di sicurezza e per personalizzare in modo esclusivo la propria carta.

Nell’ambito della proposta di Legge Regionale può essere riconosciuto al Museo internazionale della Carta e della Filigrana e alla Scuola degli antichi mestieri della Fondazione Carifac, con sede a Le Conce, un contributo per il sostegno di attività svolte in modo continuativo e con un elevato indice di qualificazione.

In tal senso, recependo le sollecitazioni giunte dal territorio, si è anche individuata una Rassegna sulla Carta con annesso Premio internazionale della Filigrana, mentre a breve prenderanno avvio i corsi di qualificazione professionale per il recupero del Mastro Cartaio e del Filigranista, in partnership con l’Istituto Tecnico Industriale, l’Università degli Studi di Camerino e la Regione.

Manuela Bora

«Non può quindi che farci molto piacere constatare come nell’ultima seduta del consiglio comunale di Fabriano sia stata approvata all’unanimità dei presenti la mozione presentata da Associazione Fabriano Progressista per avviare il medesimo iter. Considerata la sensibilità mostrata sull’argomento, ci mettiamo a disposizione per condividere il percorso intrapreso proponendoci come spazio logistico di posizione ed hub per un ruolo di coordinamento unico. E ciò anche in considerazione del percorso da noi intrapreso per l’inserimento della Filigrana nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco su richiesta della Pia Università dei Cartai per il quale abbiamo già avuto un incontro presso il Mibac».

Passare da un sistema di micro-progettualità a un progetto unico di sistema «è l’obiettivo che ci eravamo posti come governance della Fondazione e, nello specifico della carta, si è già trovata piena convergenza con l’Ente Comunale. L’aiuto di professionalità locali e di qualunque cittadino che abbia voglia di mettersi in gioco non può che rappresentare il vero valore aggiunto per dimostrare la vera essenza della nostra Comunità», conclude il presidente Ottaviani.