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Punto nascita a Fabriano: il 12 febbraio manifestazione sotto la sede della Regione

Per dire no alla chiusura del reparto organizzato un presidio ad Ancona in occasione della prossima seduta del consiglio regionale. Ad annunciarlo il sindaco Gabriele Santarelli che dice: «Ceriscioli deve assumersi le proprie responsabilità». Sotto i riflettori anche la Quadrilatero

Il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli

FABRIANO – Una manifestazione di protesta ad Ancona per il 12 febbraio prossimo. Questo quanto annunciato dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, in difesa del Punto nascita dell’ospedale cittadino Engles Profili. «Partiremo il 12 febbraio intorno alle 8:30, ciascuno con la propria automobile e organizzando un serpentone, per porre l’attenzione anche sullo stallo dei lavori Quadrilatero di raddoppio della SS. 76 fermi da mesi. Arriveremo in occasione della prossima seduta del consiglio regionale per dire “no” alla chiusura del nostro Punto nascita e per cercare di far capire al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, che deve assumersi le proprie responsabilità», annuncia il primo cittadino fabrianese. Un altro presidio è in programma sabato 9, alle 10, davanti al nosocomio cittadino. Da qui poi partirà un corteo che arriverà fino al centro storico.

«Confidiamo nella massima partecipazione non solo dei fabrianesi e dei residenti nei comuni dell’Ambito 10, ma di tutti gli enti che gravitano sul nostro ospedale», evidenzia ancora Santarelli che specifica, inoltre, come il primario del reparto di Ostetricia del presidio ospedaliero di Fabriano, Marta Mazzarini, abbia ricevuto la comunicazione che il Punto nascita debba essere chiuso entro la fine del mese di febbraio.

Il sindaco di Fabriano ha ribadito i contenuti espresse nel corso di questi ultimi giorni, parlando di cinque falsità che, a suo dire, il Governatore ha dichiarato da quanto è stata annunciata la chiusura: «Non è stata il ministro Grillo a non concedere la deroga, ma il Comitato Percorso nascita nazionale fornendo un parere non vincolante; Non è vero che la richiesta di deroga sia stata inviata due anni fa, ma solo nel novembre 2017; non è vero che il ministero della Salute chiede di inviare l’atto formale di chiusura, perché è diretta conseguenza di quanto dichiarato dalla Regione Marche nella compilazione delle schede Lea; la deroga non è stata concessa per il numero di parti inferiore a 500, ma per la mancanza di personale, a partire dal pediatra h24; negli ultimi tre anni sono stati espletati due concorsi a tempo indeterminato per reperire 15 e 9 pediatri collocati in graduatoria. E dove sono andati a finire? Certamente non a Fabriano, ma a Jesi e Senigallia».

I rappresentanti del comitato di cittadini

Ad ascoltare le parole del primo cittadino, alcuni rappresentanti del comitato nato in difesa del Punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. «È importante dimostrare l’unità e andare tutti nella stessa direzione. Non c’è nessun gioco allo scaricabarile e sfuggire dalle proprie responsabilità. Noi ci siamo immediatamente attivati, subito dopo l’annuncio dato in modo scellerato dal presidente Luca Ceriscioli. Affermando che, se avessimo riscontrato un atteggiamento ostativo da parte del ministero della Salute, non ci saremmo sottratti a prendercela con il ministro Giulia Grillo. Mettiamoci attorno allo stesso tavolo? Con chi? Con chi vuole un solo Punto nascita per Provincia? Questo è il progetto, ma almeno dite la verità. Ci sono problemi finanziari, di personale e di razionalizzazione, cioè di tagli».

Santarelli, infine, torna sulla questione dei 50milioni di risparmi. «La mia non è una provocazione: se si risparmiano 50milioni di euro, vengano spesi per il nostro ospedale: per il potenziamento e stabilizzazione del personale, dei macchinari e apparecchiature. Temo che nei prossimi mesi ci ritroveremo a parlare di altri tagli a ulteriori reparti. C’è cannibalismo politico, a chi grida di più. L’unica strada percorribile è di chiedere al Governo di rivedere i contenuti dell’accordo Stato-Regione, ebbene il ministro Grillo ha aperto a questa possibilità, ma sono le Regioni che devono avanzare la richiesta. Io personalmente, l’ho fatto con il ministro Grillo. La ricerca della responsabilità è necessaria non per darci addosso, ma solo per capire dove andare a intervenire. Tentativo imbarazzante da parte di Ceriscioli di addossare la colpa ad altri. Se siamo d’accordo su questo, andiamo avanti. Se serve metterò la tenda sotto il ministero della Salute. Ma non serve perché la responsabilità è chiara, della Regione. Ho chiesto un appuntamento con il ministro Grillo per cercare di rimettere al centro la verità. Vogliamo capire se c’è ancora tempo per intervenire».