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Punto nascita Fabriano: botta e risposta fra avvocati al Tar Marche

I legali incaricati dall’Ente comunale sperano che, questa volta, possano essere accolte le motivazioni proposte. La sentenza potrebbe arrivare al massimo entro due settimane, «ma non è certo», commenta l’avvocato del Comune, Giovanni Ranci

La manifestazione in difesa del Punto nascita di Fabriano
La manifestazione in difesa del Punto nascita di Fabriano

FABRIANO – Si è svolta oggi, 3 luglio, l’udienza pubblica di merito innanzi al Tar Marche, sezione 1, per chiedere la riapertura del Punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. I legali incaricati dall’Ente comunale sperano che, questa volta, possano essere accolte le motivazioni proposte. La sentenza potrebbe arrivare entro due settimane, «ma non è certo», commenta l’avvocato del comune di Fabriano, Giovanni Ranci.

Il 20 febbraio scorso, la chiusura ufficiale del reparto di Ostetricia del presidio ospedaliero cittadino. Quindi, l’inizio dell’iter del giudizio amministrativo. La strada politica – si legga ministero della Salute – si è quasi da subito resa difficoltosa per l’attesa dei sei mesi di tempo entro i quali il ministro Giulia Grillo avrebbe in animo di rivedere i contenuti dell’accordo Stato-Regioni. Ma le richieste di sospensiva avanzate dal comune di Fabriano, appoggiate ad audiuvantum dai comuni di Sassoferrato e Genga, si sono scontrate con due pesanti “no”. Il primo a marzo da parte dello stesso Tar Marche. Il secondo a maggio, da parte del Consiglio di Stato, al quale ci si era appellati.

Si è dunque arrivati a oggi per l’udienza pubblica di merito presieduta dal giudice Sergio Conti. In un primo momento prevista di mattina, a causa della posizione n. 15 occupata nel calendario odierno, è slittata alle 16 di oggi pomeriggio. I legali Giovanni e Alessandra Ranci e Michela Ninno hanno illustrato le motivazioni sulle quali hanno costruito il ricorso ai giudici amministrativi marchigiani, essenzialmente riconducibili alla questione sicurezza dovuta alla conformazione territoriale, alla mancanza di una strada SS. 76 ultimata e, quindi, con tempi di percorrenza certi per raggiungere i nosocomi più vicini, Jesi o addirittura Branca in Umbria. E, infine, sull’inserimento del comune di Fabriano all’interno del cratere sismico, una misura che avrebbe dovuto garantire da sola un certo vantaggio nel non perdere, proprio in questo momento, un servizio importante quale il punto nascita dell’ospedale cittadino. Tutto ciò dovrebbe superare il numero di parti che l’accordo Stato-Regioni ha indicato per la sopravvivenza di un Punto nascita, vale a dire 500. A Fabriano, invece, ci si è attestati negli ultimi anni intorno ai 320 parti.

Gli avvocati di Stato e della Regione Marche hanno opposto tesi diverse, puntando sul numero dei parti inferiore rispetto a quanto disposto dall’attuale normativa e non ravvisando problematiche legate alla sicurezza della strada.

A seguire l’udienza, alcuni rappresentanti del comitato nato per la salvaguardia dell’ospedale Engles Profili, insieme ai componenti della forza politica Associazione Fabriano Progressista. Non resta, ora, che attendere il pronunciamento dei giudici amministrativi. «Speriamo possa avvenire entro due settimane al massimo, ma purtroppo i tempi della giustizia non sono mai certi. E considerando la pausa estiva, si rischia di dover attendere anche un paio di mesi», ha concluso l’avvocato Giovanni Ranci.