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Quadrilatero: il Cipe finalmente approva. Il comitato pronto a vigilare

Esulta la deputata Patrizia Terzoni, mentre dal comitato Indecente 76, riunitosi nella sua seconda assemblea pubblica alla presenza di 110 persone, c'è più cautela e promette di vigilare per il bene del territorio

L'assemblea del comitato Indecente 76

FABRIANO – Via libera ufficiale del Cipe per lo sblocco dei finanziamenti nell’ambito del progetto Quadrilatero. In arrivo circa 150milioni di euro che porteranno al completamento della SS. 76, con la Variante 6, e al via libera dei restanti lotti della Pedemontana delle Marche, Fabriano-Muccia, nello specifico il terzo e il quarto. Per quest’ultimo caso potrebbero esserci delle prescrizioni relative ai progetti esecutivi che saranno prese in considerazioni nei prossimi anni.

Un sospiro di sollievo, dunque, per il progetto Quadrilatero. La tanto agognata approvazione del Cipe, seppur con mesi di ritardo, alla fine c’è stata. Certo, se ci fosse stata prima dell’estate, magari la situazione finanziaria del contraente Generale, la Astaldi, poteva essere diversa. Ma tant’è. L’azienda, nel frattempo, è stata ammessa al concordato in continuità aziendale e, quindi, si dovrà capire da chi saranno gestiti questi nuovi fondi, molto probabilmente dai commissari nominati dal Tribunale di Roma. Sui tempi di ripartenza dei cantieri si dovrà attendere per la data ufficiale. Potrebbe essere anche scongiurato il rischio licenziamenti per 48 dipendenti dei cantieri di Fabriano della Quadrilatero, Cancelli e Borgo Tufico. Ma per averne la certezza, occorre attendere la prossima riunione fra Astaldi e sindacati in Regione che si dovrebbe svolgere entro la prima decade di novembre.

Esulta la deputata del M5S, Patrizia Terzoni. «L’avevamo detto, l’abbiamo fatto. C’è chi si occupa di fare polemiche sterili ed infondate e chi, come questo Governo, risolve i problemi che eredita dal passato con gestioni pubbliche e private sconsiderate. Adesso Astaldi deve assicurare lo svolgimento dei lavori nei due tratti stradali. Noi, dal canto nostro, vigileremo sui cantieri, dove le scuse non esistono più: le opere possono e devono andare avanti per il bene del territorio e per i cittadini».

Snobbata nella sua prima riunione da tutta la maggioranza pentastellata di Fabriano, ieri sera 25 ottobre, la nuova assemblea pubblica del comitato permanente Indecente 76. Questa volta, la maggioranza – forse un po’ spiazzata dai numeri importanti di adesione al comitato e la partecipazione del primo incontro – era presente direttamente con il sindaco, Gabriele Santarelli.

Parte dei presenti

All’assemblea erano presenti 110 persone. Le rappresentanze del mondo del lavoro del territorio hanno fatto sentire la loro voce. Al tavolo, coordinati dal promotore del comitato Paolo Paladini, si sono avvicendati gli interventi di Federica Capriotti e Fabio Agabiti Rosei (Confindustria Fabriano-Vallesina); dei delegati di zona delle organizzazioni sindacali dei costruttori Daniele Boccetti (Fillea), Luca Tassi (Filca) e Andrea Casini (Feneal); di Maurizio Romagnoli (Cna) e Federico Castagna (Confartigianato); di Mauro Bartolozzi (Associazione commercianti). «Il tenore degli interventi è stato improntato alla massima preoccupazione per le attività economico-occupazionali del territorio, fortemente a rischio per lo stop dei cantieri nel tratto Fossato di Vico-Serra S.Quirico».

Il mondo del lavoro del territorio fabrianese e della Vallesina, si mobilita e chiede risposte immediate alle istituzioni. Dopo l’annuncio del sindaco Santarelli dell’approvazione dei residui di finanziamento, «il comitato, prendendo atto di questa evoluzione apparentemente positiva della situazione, vigilerà con successive iniziative che alle parole e agli impegni, seguano fatti concreti. Il distretto fabrianese, già fortemente ridimensionato da una drammatica crisi economica che si protrae da oltre dieci anni (testimoniata dal numero impressionante di 5mila disoccupati in una realtà di appena 30mila abitanti), rischia di ricevere il “colpo di grazia” dall’isolamento causato dal mancato raddoppio della Statale 76. Mobilitiamoci, insieme».