FABRIANO – Il raddoppio della SS. 76 Perugia-Ancona sarà completato entro la primavera del 2020. «Ma ho preteso che mi dicessero un mese esatto», ha evidenziato il Presidente del consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, intervenuto questa mattina al sopralluogo per il riavvio dei cantieri Astaldi, contraente generale del progetto Quadrilatero. «Quindi, alla risposta dei vertici Anas di marzo, ho risposto che gli avremo concesso qualche giorno in più. Dunque, da aprile 2020, la strada sarà percorribile nella sua interezza», ha chiosato il Premier.
È stato un incontro definito da tutti proficuo. E che per quel che riguarda i vertici del Governo nazionale, presente anche il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ricco di spunti. «Solo poche parole per riassumere le ragioni per le quali siamo qui. Oramai l’avete capito, siamo qui per tutelare e realizzare l’interesse delle comunità locali. Primariamente siamo qui, quindi, per offrire la possibilità a coloro che vivono in questi territori di poter fruire di un sistema viario più scorrevole. Si parlava di cambiamento di abitudini di vita, è successo con la statale 77 da Foligno a Civitanova e deve succedere presto collegando la Statale 76 alla statale 318 potendo percorrere molto più speditamente il tratto tra Perugia e Ancona. Perché i figli di questa terra devono impiegare due ore e devono avere il mal di auto con tutte le curve? Quindi, noi siamo qui per tutelare gli interessi preminenti delle comunità locali».
Per il Presidente Conte, «questa è una infrastruttura strategica, la dorsale appenninica in prospettiva favorirà il collegamento dalla costa Adriatica a quella tirrenica, dal porto di Civitavecchia al porto di Ancona e per questo abbiamo un programma già ben definito e finanziato. Ma possiamo fare ancora di più per consentire l’interconnessione, l’intermodalità fra i porti e quindi l’ultimo tratto, dicevamo, di Ancona. Le criticità sono emerse, siamo qui per risolverle. Io ringrazio tanto tutti i presenti perché quando si trovano criticità così complesse, tutti fanno la propria parte e quindi voglio ringraziare innanzitutto gli operai, tecnici, ingegneri, dirigenti i quali lavorano anche con la preoccupazione di questa tensione sullo sfondo finanziaria. Alcuni imprenditori e alcune ditte in questo momento sono fortemente esposti e vantano dei crediti ed è un problema che va risolto».
E per farlo, occorre fare sistema. «Rappresentanti locali, i rappresentanti di Anas, gli esponenti di tutti coloro che lavorano nella società quadrilatero Marche Umbria, tutte le ditte coinvolte, ovviamente anche i dirigenti e operai e maestranze di Astaldi. Tutti quanti abbiamo un obiettivo comune. Il sistema Italia: far ripartire il settore dell’edilizia significa lavorare come stiamo facendo alla riforma del codice degli appalti, significa però anticipare alcune misure che non possono attendere una riforma diluita nel tempo. Quindi il decreto Sblocca cantieri andrà in Gazzetta Ufficiale nell’arco di un paio di giorni, confido. Il Governo ha una grande responsabilità e noi non ci sottrarremo. Sono molto contento del clima di rinnovata fiducia, di reale ed effettiva disponibilità da parte di tutti i rappresentanti, anche degli Enti locali, a partire dai sindaci, presidenti di regione, province e maestranze tutte, di tutti i soggetti coinvolti e che si colga quindi l’importanza e la strategicità di un obiettivo come questo. Grazie davvero», ha concluso il suo intervento il Premier, prima di incontrare i rappresentanti del comitato delle ditte sub-appaltatrici di Astaldi e che vantano crediti fra i 40 e i 60 milioni nei confronti del contraente generale del progetto Quadrilatero.
«Purtroppo, è un problema di sistema: su 15 nostre grandi imprese di costruzioni, nove stanno attraversando un periodo serio di tensione finanziaria. In alcuni casi, un vero e proprio principio di dissesto finanziario, è da qualche anno che questo sta accadendo. Noi ci stiamo assumendo tutte le responsabilità», le ultime dichiarazioni di Conte che ha lasciato la parola al ministro Toninelli.
«Ringrazio principalmente il Presidente del consiglio perché spesso sta seguendo il sottoscritto nella visita dei tanti cantieri che ci sono su tutto il territorio nazionale. Ahinoi, tanti fermi. Questo vuol dire che il Governo è compatto al 100% nell’andare avanti con il piede sull’acceleratore per sbloccare a legge invariata, a norme invariate, i cantieri oggi fermi da anni, qualcuno anche da decenni. In questo caso, la pressione positiva e l’interazione costante che c’è stata fra il Governo e il braccio operativo del Governo, in questo caso Anas, nell’interlocuzione con tutti i soggetti che sono oggi presenti in questa sala, ha portato al primo obiettivo principale che è quello della riapertura del cantiere fermo da luglio 2018».
Perché primo obiettivo? «Perché le visite ai cantieri, non sono visite per andare di fronte a una telecamera, o per farci una fotografia, ma per parlare direttamente con gli interlocutori e risolvere i problemi là dove si possa, a norme invariate. Abbiamo alcune imprese locali che hanno effettuato una serie di lavori, hanno pagato i propri dipendenti, materiali, magari anche anticipando l’Iva, senza vedersi corrisposto il dovuto. Perché l’ultima cosa che deve accadere, senza dimenticare che esiste il rischio di impresa su cui il Governo non può intervenire, è che falliscano delle imprese locali. Sarebbe insopportabile».
Al ministro Toninelli sono stati consegnati alcuni dossier contenenti le richieste delle imprese creditrici. «C’è già un tavolo tecnico che riguarda Cmc, che in una parte di questo progetto c’è stata, che riguarda Astaldi che ovviamente è fortemente in questo progetto ed è un tavolo di natura nazionale, sistema Italia. Immediatamente ci mettiamo al lavoro, se è fattibile, cerchiamo le risorse per dare una mano. Occorre ricordarsi che c’è un regolamento comunitario sugli aiuti di Stato e non possiamo ovviamente violarlo. Credetemi, siamo venuti qua non per farci vedere».