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Ristopro Fabriano, dove andrai a giocare in A2?

Vista l’indisponibilità del PalaGuerrieri, la squadra cartaia cerca una nuova casa: le ipotesi più percorribili sono Osimo e Jesi, piaceva Perugia, idea Foligno, assai improbabile Ancona

Il PalaGuerrieri di Fabriano, chiuso per problemi strutturali

FABRIANO – La gioia e i festeggiamenti per la promozione in serie A2 della Ristopro Fabriano sono ancora freschi, ma in casa cartaia già è tempo di tornare alla “cruda realtà”. Ovvero, affrontare subito il problema più spinoso che la società guidata dal presidente Mario Di Salvo deve risolvere, in fretta: vista l’indisponibilità del PalaGuerrieri (problemi strutturali), dove giocherà la prossima stagione in serie A2?

Il secondo campionato nazionale, infatti, richiede un impianto con capienza di almeno 2.000 posti. Non può andar bene, quindi, il palasport della vicina Cerreto d’Esi (920 posti), dove la Ristopro ha trovato accoglienza da aprile, da quando cioè l’Amministrazione comunale di Fabriano ha vietato l’utilizzo del PalaGuerrieri che, in seguito alle verifiche tecniche, aveva manifestato delle criticità strutturali. 

E’ paradossale che proprio nella stagione del ritorno in serie A2 dopo tredici anni di attesa, la Ristopro Fabriano si trovi senza il proprio palas che, per la sua capienza (4.050 posti) e le sue caratteristiche, è sempre stato il vanto e il punto di forza (leggi: introiti al botteghino) della società cestistica cittadina. Ma tant’è. Il PalaGuerrieri non può essere utilizzato. 

Il sindaco Gabriele Santarelli e l’assessore allo sport Francesco Scaloni, ospiti giovedì sera durante la festa per la promozione della Ristopro, ci hanno dichiarato che «si stanno studiando i percorsi più veloci per tornare a dotare Fabriano di un impianto sportivo adeguato». Ciò può significare che, per velocizzare le procedure, potrebbe essere attuata una sinergia pubblico-privato. Ma di concreto ancora non vi è nulla e, soprattutto, non è ancora stato valutato se ristrutturare il PalaGuerrieri oppure demolirlo e costruirlo ex novo nella stessa “location”. Oppure se ricostruirlo in un’altra zona: ipotesi, quest’ultima, altamente improbabile perché richiederebbe ancora più tempo tra individuazione dell’area, urbanizzazione e quant’altro. 

Quel che è certo, ad oggi, è che per almeno una (o più probabilmente due stagioni), la Ristopro Fabriano dovrà cercare un’altra casa. Dove andare, dunque?

Anche qui, impresa non facile. Perché da tenere in considerazione ci sono diverse variabili da far coincidere: capienza, disponibilità ad ospitare, distanza da Fabriano. E, non ultimo, bacino d’utenza a cui poter attingere “in loco”: perché è sì vero che i fabrianesi sono sempre ben disposti a spostarsi, ma in quanti lo faranno per tutte le gare casalinghe del campionato? Essendo stata la voce “biglietti” sempre importante (se non fondamentale) nel bilancio della società cartaia, quindi, andare a “pescare” spettatori sul posto potrebbe essere fondamentale. 

In base a tutte queste considerazioni, il primo desiderio della società sarebbe stato – da quanto abbiamo appreso – andare a giocare a Perugia, città di 170 mila abitanti, distante 65 km da Fabriano ma ormai con comoda strada tutta a quattro corsie. “Vi ospiteremmo molto volentieri ma non possiamo”, è stata però – in estrema sintesi – la risposta giunta dal capoluogo umbro, che ha il PalaBarton o PalaEvangelisti che dir si voglia (4.000 posti) congestionato dalla pallavolo sia con la squadra maschile (Sir Safety in Superlega) che femminile (Wealth Planet in serie A1).

La scelta più razionale, a questo punto, sarebbe Jesi. Il PalaTriccoli (UBI Banca Sports Center) è l’impianto più vicino in assoluto (44 km), tiene 3.500 spettatori ed è ben organizzato per la serie A2 vista la ventennale esperienza della locale Aurora Basket. La Ristopro ha ricevuto la disponibilità a parlarne dall’assessore jesino Ugo Coltorti: «Se una società è in difficoltà, per quale motivo non dovremmo provare ad aiutarla se vi è la possibilità? – è stata la sua risposta a Centropagina. – Certo, la priorità è ovviamente delle società sportive jesine. Ma in passato abbiamo ospitato già la Lardini Filottrano di pallavolo, perché non dovremmo fare lo stesso, se vi sono le condizioni, con il Fabriano basket? Non riesco a trovarci nulla di indicibile. Lo sport unisce, è questo il suo compito prioritario. Almeno così lo interpreto io». A separare le parti dal possibile matrimonio, però, ci sarebbero alcune rimostranze da parte delle tifoserie per via di una rivalità che però – ci sia concesso – in questa fase sembra abbastanza anacronistica. I supporter jesini hanno già manifestato il loro disappunto attraverso degli striscioni, gli stessi fabrianesi (o almeno alcuni di essi) – che pure avrebbero bisogno – sembrerebbero storcere un po’ il naso. Vedremo.

E allora ecco balzare fuori un’altra ipotesi: il PalaBaldinelli di Osimo, capienza 4.500 posti, anch’esso moderno e con disponibilità a parlarne da parte delle autorità amministrative locali. Gli spazi orari per la Ristopro Fabriano si troverebbero ma… sono 62 chilometri e, probabilmente, è questa l’unica maggiore perplessità.

Se sessanta chilometri devono essere, infatti, ecco spuntare fuori un’altra idea: Foligno, in Umbria. Qui siamo ancora nel “regno delle idee” e i primi contatti potrebbero esserci con la società folignate la prossima settimana per verificare la fattibilità del progetto. Foligno stuzzica sia per il bacino d’utenza importante, sia per il territorio con una discreta tradizione cestistica ma senza squadre di basket né in B né tantomeno in A2, sia per le collaborazioni già avute in passato tra i club delle due città. Il PalaPaternesi risponde appena appena alle richieste della serie A2, tiene 2.015 posti (e questo potrebbe essere un problema in caso di capienza ridotta come ora, al 25%, per via del Covid), ma è anche verosimile pensare che se ci sarà riapertura totale al pubblico, possano essere questi i numeri di spettatori su cui poter ragionare in una annata da vivere con la “valigia”. Ammesso (e sperando) che sia soltanto “una” annata…

Infine, Ancona. Per ora il PalaRossini (PalaPrometeo) è la destinazione meno probabile, anche perché nemmeno presa in considerazione dalla società fabrianese. L’impianto (5.066 spettatori), dista 75 km ed è già la casa della Luciana Mosconi (B), dell’intensa attività locale e sede di numerosi eventi anche extra sportivi, che potrebbero ricominciare a tornare frequenti nel momento in cui – come tutti auspicano – vada a terminare la pandemia Covid. Difficile insomma, se non impossibile, ipotizzare l’insediamento della Ristopro in una simile “location”.

Staremo a vedere. Quel che è certo, entro breve tempo dovranno necessariamente esserci delle novità.