FABRIANO – «Ho invitato ufficialmente Papa Francesco a Fabriano». Il sindaco uscente Giancarlo Sagramola ha preso spunto dalla presenza in città del Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, in occasione del 750° anniversario della morte di San Silvestro, sepolto nella chiesa omonima del monastero da lui fondato, per avanzare questa richiesta-invito.
Una giornata di festa per i silvestrini di tutto il mondo che si sono ritrovati a Fabriano per pregare il loro fondatore e per studiare l’attualità del suo carisma durante una tre giorni di studi internazionali che si è chiuso il 3 giugno. «I monasteri rappresentano quei luoghi di rinascita, quelle sorgenti indispensabili per recuperare la nostra vita spirituale, sono i polmoni di ogni città», ha evidenziato Parolin nel corso dell’omelia delle messa celebrata insieme ai vescovi Menichelli, Brugnaro, Russo e Vecerrica, per chiudere la prestigiosa iniziativa che si è svolta nell’Eremo di San Silvestro.
«La presenza del Segretario di Stato Vaticano per la prima volta nella nostra Diocesi – ha detto il priore don Vincenzo Bracci – è una sottolineatura evidente del prestigio che gode oltre Tevere la figura di San Silvestro che è sepolto nella nostra chiesa e ogni giorno è meta di fedeli che salgono a Montefano per invocare la sua intercessione». Alle 12 di sabato 3 giugno la celebrazione eucaristica che ha chiuso i lavori della tre giorni dedicata al Santo portando in monastero religiosi di tutto il mondo. Tra i relatori presenti Enzo Bianchi, fondatore del monastero di Bose e il presidente del Censis, Giuseppe De Rita. Nel corso del convegno è stata ripercorsa la storia di Silvestro Guzzolini fin quando, nel 1231, grazie a una donazione, realizzò, a Montefano di Fabriano il primo nucleo di quello che è oggi un monastero molto attivo e dal quale si sono irradiati i monaci realizzando molte strutture sia in Italia che in vari paesi del mondo: dagli Stati Uniti all’Australia, dallo Sri Lanka all’India, dalle Filippine al Congo. Parolin si è anche informato circa la situazione post terremoto nella città della carta, andando poi a visitare alcune città delle Marche fortemente toccate dal sisma.
«Una volta terminata la celebrazione della Messa, mi sono avvicinato al cardinale e gli ho chiesto di riferire l’invito a Papa Francesco. Spero che possa accettarlo e venire in una terra ricca di esempi di Santità cristiana che oggi sta attraversando un momento difficile. E la sua presenza – ha concluso Sagramola – potrebbe rappresentare un buon viatico».