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Saldi a Fabriano: si teme un flop e possibili chiusure di negozi e pubblici esercizi

Il presidente della locale sezione della Confcommercio, Mauro Bartolozzi, lancia il grido di allarme rispetto alla sopravvivenza di molte attività

Mauro Bartolozzi

FABRIANO – Suddivisione in zone, limitazioni dovute alla crisi sanitaria per la pandemia da Coronavirus, serie e concrete incertezze sul futuro lavorativo. Tutti aspetti che si riflettono in modo importante sul comparto del commercio. E Fabriano, ovviamente, non fa eccezione. «I saldi stanno andando male, sono un flop», il lapidario commento del presidente della sezione cittadina della Confcommercio, Mauro Bartolozzi, espresso a poche settimane dall’avvio degli stessi.

«I saldi non stanno andando bene, sono un flop. Purtroppo, già lo scorso anno è andato male, quest’anno si conferma questo trend negativo che non è solo a Fabriano, ma una situazione comune in tutta Italia. La politica sembra essersi dimenticata del nostro comparto e i famosi ristori non sono che una goccia in mezzo al mare». E spiega. «Con lo smart working e i cambi continui di zone spesso comunicati con pochissimo preavviso, si provoca un senso di disorientamento tra noi commercianti e la clientela stessa. Nessuna persona ha oggi interesse a rifarsi il guardaroba perché la socialità sta subendo un duro colpo. Si tende a risparmiare perché il futuro è una grande incognita. Non ci sono matrimoni, feste, cene fuori, quindi il sentimento che prevale è quello dell’attesa», prosegue Bartolozzi.

Eppure, la percentuale degli sconti è stata subito di media attorno al 50%. «Si, certo, ma perché spendere? Perché? Sono le domande che tutti si pongono. Il 2020 è stato brutto, il 2021 anche peggio. Non si intravedono strategie a breve-medio termine. La paura dello sblocco dei licenziamenti contribuisce a far salire l’ansia. Se si spende, lo si fa per altro e non per lo shopping». La qualità della merce non è in discussione, anzi. È stata sempre una delle caratteristiche dei negozianti di Fabriano: buona qualità a un prezzo accessibile.

«Non sono pessimista, ma realistico. Capisco questo atteggiamento da parte della clientela, ma la situazione non è rosea per nulla. Le consegne nei negozi sono molto ritardate per via delle difficoltà legate alla crisi sanitaria, agli spostamenti di persone e cose, e anche questo incide». Il rischio? «Molte chiusure sia fra i pubblici esercizi (bar e ristoranti) che fra i negozi. Ci sono molte attività che ci stanno riflettendo, almeno 4/5 che hanno già preso una decisione abbassando per sempre le saracinesche e molte altre potrebbero doppiare questa triste scelta», conclude il presidente della sezione di Fabriano della Confcommercio, Mauro Bartolozzi.