SASSOFERRATO – “Dal lavoro del passato della miniera più grande d’Europa alle opportunità di sviluppo del Parco Archeominerario” al centro del Convegno che si è svolto all’Auditorium del Parco Archeominerario di Cabernardi di Sassoferrato, promosso dalle istituzioni e associazioni locali e Cgil Cisl Uil Marche. L’evento, organizzato in collaborazione con il Comune di Sassoferrato e l’Associazione Culturale “La Miniera” onlus, si è collocato nell’ambito delle iniziative previste in occasione della XI Giornata delle Miniere. Il convegno presieduto dal Segretario Uil Fabriano, Carlo Sabbatini, dopo i saluti delle autorità istituzionali e locali, ha visto l’introduzione del Responsabile della Camera del Lavoro di Fabriano, Arrigo Berionni.
Tra gli interventi: Nicia Pagnani, studiosa di storia del lavoro, che ha trattato il tema “Storia della miniera e dei lavoratori di Cabernardi”; Ninfa Contigiani, docente presso l’Università degli Studi di Macerata, che ha sviluppato l’argomento: “Leggi ed aspetti socio-culturali legati al lavoro in miniera”. Si è poi proseguito con gli interventi “Proposte e Progetti del Parco Minerario” e “Alternative Turistiche per lo Sviluppo delle Aree Interne” illustrati rispettivamente dal Presidente del Parco dello Zolfo delle Marche, Carlo Evangelisti e dal Vicepresidente del Consorzio Frasassi, Riccardo Strano. Ha concluso i lavori Cristiana Ilari, Segretario Cisl Marche.
L’obiettivo che Cgil-Cisl-Uil si sono prefissati con questa manifestazione è stato quello di richiamare alla memoria di lavoratori, studenti e di chiunque sia interessato, cosa è stato e cosa ha rappresentato la realtà della miniera per l’economia del paese di Cabernardi di Sassoferrato e non solo. Partendo dalla constatazione che Cabernardi ha rappresentato un motore importante sia a livello locale che nazionale per tutta la durata del suo periodo di attività, si è discusso, insieme a studiosi ed esperti del settore, anche di attualità.
La manifestazione si è svolta nel suggestivo auditorium del parco archeominerario, nato dal recupero e dalla bonifica di ciò che era rimasto della miniera dopo la sua chiusura. Unicum in tutto il centro Italia, il parco è stato inaugurato nel 2015, frutto degli sforzi profusi dall’associazione “La Miniera” onlus, che vede nei suoi componenti tutti volontari che hanno a cuore il presente e il futuro di Cabernardi. Il parco completa la già importante presenza sul territorio del museo dedicato alla miniera, che occupa i locali della ex scuola del paese e che è costruito intorno alle testimonianze lasciate dai minatori. «Girando per le sale infatti possiamo osservare, insieme ai campioni di diversi minerali conservati in apposite teche, tute e attrezzi da lavoro, maschere, vecchi documenti, strumenti medici. Ala interessante del museo è quella dedicata alle foto dei minatori, ripresi non solo mentre lavoravano ma anche nelle scene di vita quotidiana del paese, durante le tante manifestazioni sportive e religiose che venivano organizzate nel corso dell’anno», hanno spiegato gli organizzatori.
Particolare attenzione viene riservata al periodo dell’occupazione. Numerose sono le foto affisse lungo le pareti che ritraggono i minatori mentre abbracciano i propri cari con indosso fazzoletti e occhiali scuri per proteggersi dal sole, appena risaliti dopo essere rimasti tanti giorni sottoterra per tentare di salvare le sorti della miniera, chiaramente avviata alla chiusura dai suoi titolari. Interessante è anche la parete che conserva gli articoli che i giornali hanno dedicato a Cabernardi in quel periodo così difficile che, tra le altre cose, ha portato l’allora Segretario Generale della Cgil Giuseppe di Vittorio a far visita al paese per dare più forza alle voci dei minatori in lotta.