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Scuola, presidente Consulta studenti Istituti superiori: «Chiediamo di essere ascoltati»

Inviata una lettera all’Esecutivo regionale, in particolare al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e agli assessori regionali alla Pubblica istruzione e alla Sanità, rispettivamente Giorgia Latini e Filippo Saltamartini

Leonardo Ploschberger

ANCONA – Gli studenti delle scuole superiori delle Marche chiedono una giornata di screening dedicato per scongiurare la Didattica a distanza e garantire la loro sicurezza e dei rispettivi familiari. Questo il senso di una lettera inviata, nei giorni scorsi, all’Esecutivo regionale, in particolare al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e agli assessori regionali alla Pubblica istruzione e alla Sanità, rispettivamente Giorgia Latini e Filippo Saltamartini. «Chiediamo di essere ascoltati», il loro invito alle Istituzioni regionali.

La lettera

A seguito della giornata di screening gratuito per le scuole primarie e secondarie di primo grado, il 6 gennaio scorso, «essendo stati esclusi da tale iniziativa, i presidenti delle consulte provinciali della regione Marche si sono riuniti in maniera telematica il 4 gennaio per stilare una lettera di richiesta ufficiale, dopo aver in maniera informale, raccolto pareri tra vari rappresentati delle singole scuole.  Molte regioni si sono mosse in questa direzione, visto non solo il numero elevato degli studenti delle scuole superiori, ma anche la loro grande fruizione di mezzi pubblici.  Lo screening sarebbe da effettuarsi il più presto possibile», si legge nella missiva indirizzata alla Giunta della Regione Marche.

La dichiarazione

«Non c’è pervenuta alcuna risposta e in alcuni Comuni gli studenti sono già tornati in classe. Noi non vogliamo la Dad, anzi. Vorremmo fare il possibile per scongiurarla. Ciò che ci sta a cuore è la nostra sicurezza e quella delle nostre famiglie», evidenzia Leonardo Ploschberger, Presidente della consulta provinciale di Ancona. «Vogliamo tornare a scuola per proseguire nel nostro apprendimento sapendo, poi, che possiamo tornare a casa e non rischiare di infettare i nostri genitori, fratelli, sorelle, nonni. Abbiamo dimostrato, sottoponendoci alla campagna vaccinale, di saper fare la nostra parte in questa pandemia. Ma, con la variante Omicron, le regole stanno cambiando. Purtroppo il tasso di contagiosità è molto elevato. Già prima delle vacanze di Natale, quando Omicron ancora non era così presente in Italia, numerose le classi in Dad in tutta la Regione. Il rischio concreto è che al termine della prossima settimana, o comunque entro una decina di giorni, si dovrà ricorrere tout court alla Didattica a distanza. Allora, perché non prevenire il tutto? Perché non prevedere anche per gli studenti delle superiori una giornata di screening con tamponi gratuiti? Che senso ha aver istituito una Consulta a tutti i livelli, riconosciuta dal Miur, e poi non ascoltarci? Noi non siamo per il “si” alla Dad, ma per il rientro in sicurezza. Ascoltateci, ci meritiamo almeno questo», conclude Leonardo Ploschberger.