FABRIANO – La Regione Marche chiederà al Governo la riapertura delle sedi distaccate dei tribunali, in primis quello di Fabriano. Lo prevede la mozione di indirizzo della consigliera leghista Chiara Biondi approvata nel corso della penultima seduta dal consiglio regionale con la sola eccezione del gruppo del Partito Democratico.
«Nelle zone più lontane dai capoluoghi amministrativi la presenza del tribunale non solo consente ai cittadini di accedere alla giustizia ed ai servizi connessi, ma rappresenta anche un vero e proprio presidio della legalità del territorio», spiega Biondi, proponente con i colleghi di maggioranza Andrea Assenti e Nicola Baiocchi, entrambi del gruppo di Fratelli d’Italia.
«Lo scorso aprile era già stata approvata la mozione per la revisione della riforma che ha escluso dal computo dei tribunali alcuni di quelli ordinari, per le Marche, Camerino. Era doveroso che l’attenzione si focalizzasse anche sulle sedi distaccate con particolare attenzione a quelle che distano decine e decine di chilometri dalla sede principale».
Sede distaccata tribunale: il caso Fabriano
È il caso, ad esempio, della sede di Fabriano. Per accedere al tribunale di Ancona si devono mettere in conto 140 km tra andata e ritorno, dato che spiega da sé come la logistica rappresenti un ostacolo alla fruizione dei servizi in assenza della sede distaccata.
«Continuiamo ad essere attenti ai servizi sul territorio sotto ogni loro forma. Senza contare che, alle zone interne e terremotate come Fabriano, la presenza operativa di una sede distaccata del tribunale è indispensabile anche per ricostituire quel nucleo di operatività a 360° senza il quale non parleremmo di ricostruzione delle comunità», conclude la consigliera regionale della Lega, la fabrianese Chiara Biondi.