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Serra San Quirico, la Regione nega lo scavo minerario: esultano le associazioni ambientaliste

Cade nel vuoto la richiesta di autorizzazione avanzata dalla società Gola della Rossa mineraria. «Finalmente è stato detto no a un ulteriore attacco al patrimonio naturale della nostra regione»

Il palazzo della Regione Marche

SERRA SAN QUIRICO – «La Regione Marche, per la prima volta in quaranta anni, ha adottato una determinazione motivata di conclusione negativa della Conferenza di Servizi, per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale per il “Progetto di riorganizzazione dell’impianto tecnologico di micronizzazione di carbonato di calcio e dell’area di raccordo dell’attività in sotterraneo con l’esterno”, presentato dalla società Gola della Rossa Mineraria S.P.A.», esulta l’Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane composta da: Club Alpino Italiano, Federazione Pro Natura, Gruppo di Intervento Giuridico, Italia Nostra, Lega Anti Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lipu, Lupus in Fabula, Salviamo il Paesaggio, WWF Italia, ENPA Marche.

In sostanza, con la motivazione della riorganizzazione all’aperto degli impianti di micronizzazione del carbonato di calcio, la ditta aveva proposto «la escavazione all’aperto in area vincolata di 530.000 metri cubi di paesaggio tutelato con una ulteriore profonda alterazione del territorio, una vera devastazione di un’area a ridosso di un parco naturale già gravemente minacciato, e che avrebbe causato gravi danni non solo al paesaggio ma anche alla biodiversità», si legge nella nota a firma delle associazioni ambientaliste.

L’Alleanza, infatti, aveva espresso le proprie osservazioni negative presso la conferenza dei servizi, già nel 2019, «contestando il fatto che invece di concentrare le proprie escavazioni all’interno della montagna, si volesse continuare con una motivazione dopo l’altra a scavare fuori alterando ancora di più il paesaggio. Finalmente una conferenza dei servizi, con l’intervento determinante della Provincia di Ancona e della Soprintendenza, è stata in grado di dire di no a questo ulteriore attacco al patrimonio naturale della nostra regione. Ci auguriamo che tali tentativi di uscire dal consentito abbiano a cessare, in attesa che la Magistratura concluda le proprie indagini, prima che arrivi la prescrizione, sulla denuncia penale presentata in passato per un altro scavo all’aperto ritenuto abusivo», si conclude la nota a firma dell’Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane.