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Tragedia a Sassoferrato, migliorano le condizioni del bambino

Il piccolo di sette anni, ricoverato all’ospedale di Fano, si è svegliato e collabora rispondendo agli stimoli dei medici. Nulla da fare, invece, per la sorellina morta per il monossido di carbonio. I genitori hanno dato l'allarme attorno alle 7:30 di questa mattina

Il luogo della tragedia a Sassoferrato

SASSOFERRATO – Sveglio e risponde agli stimoli dei medici. Il bambino di sette anni si trova ricoverato all’ospedale di Fano. È stato già sottoposto a una prima cura nella camera iperbarica. I medici si mostrano ottimisti. Uno squarcio di luce in una tragedia che ha colpito, profondamente, la comunità di Sassoferrato. E che ha portato alla morte di una bambina di appena dieci anni (leggi l’articolo).

Con il passare delle ore si delinea con maggiori particolari ciò che è avvenuto questa mattina in località Aspro-Coldellanoce a Sassoferrato. Un dramma che, fortunatamente, sembra riservare un finale un po’ meno amaro. Una famiglia brasiliana, residente da tempo nella città sentinate, ha subito un gravissimo lutto. Ma, i genitori potrebbero essere consolati dal miglioramento del loro altro figlio, un maschietto di sette anni.

Questa mattina, intorno alle 7, la madre si è recata nella stanza dei due figli per svegliarli in vista della scuola. Il marito era già uscito da casa per recarsi al lavoro. Una stufa, lasciata accesa durante la notte per rendere più caldo l’ambiente, ha mal funzionato, sprigionando monossido di carbonio.

La madre ha provato a svegliare i figli, ma non c’è riuscita. Ha dato prontamente l’allarme. Sul posto, intorno alle 7:15/7:30 si sono precipitati i vigili del fuoco del distaccamento di Arcevia e la squadra speciale dei Vvf (Nucleo specialistico N.B.C.R-nucleare, batteriologico, chimico e radiologico) di Ancona. Inoltre, un’ambulanza del 118 dell’ospedale di comunità Sant’Antonio Abate di Sassoferrato e i carabinieri della locale stazione.

I sanitari hanno fatto l’impossibile per salvare la vita, provando a rianimarla, della bambina di dieci anni. Ma, purtroppo, tutti i tentativi si sono rivelati inutili. Si sono, quindi, concentrati sull’altro figlio della coppia, un bambino di sette anni. Sono riusciti a rianimarlo e stabilizzarlo sul posto. Quindi, la frenetica corsa in direzione dell’ospedale di Fano per sottoporlo alle cure nella camera iperbarica.

Il bambino è giunto in pochissimo tempo e, notizia di pochi minuti fa, si è svegliato e collabora, rispondendo agli stimoli dei medici. Quest’ultimi, dunque, sembrano nutrire buone speranze. Non presenta segni di intossicazione da monossido di carbonio, invece, la madre che è stata curata con ossigeno direttamente sul posto. Anche il padre, che era già uscito per recarsi al lavoro, non ha alcun sintomo.

Le indagini su questa che, comunque, rimane una vera e propria tragedia, sono affidate ai carabinieri della stazione di Sassoferrato, coordinati dai colleghi della Compagnia di Fabriano. Sembra che a causare la morte della bambina possa essere stato il cattivo funzionamento di una stufa o di un braciere artigianale, da qui si sarebbe spigionato il monossido di carbonio.