SASSOFERRATO – Un malore fatale. Questo la probabilissima causa che ha determinato il decesso di Pietro Smargiassi, meglio conosciuto da tutti come Piero. Sarà, comunque, effettuata l’autopsia, probabilmente nella giornata di domani. Quindi, la salma sarà riconsegnata alla famiglia per le esequie.
Un triste epilogo quello che ha visto protagonista, suo malgrado, il 67enne pensionato – una vita all’interno dell’associazione Coldiretti – residente nella frazione sentinate di Castiglioni, insieme alla moglie. Era padre di due figli.
L’uomo, ieri 31 maggio, era andato a lavoro nella sua azienda agricola in località Valdolmo. Intorno alle 19, a bordo del trattore, il ritorno a casa per la cena. Ma non è mai arrivato. Il mezzo si è fermato perché senza benzina. E, l’uomo ha provato a raggiungere – a piedi – la propria casa, inoltrandosi in un campo di grano. Per fatalità ha anche dimenticato il telefono cellulare a bordo del trattore. Dunque, non ha potuto chiedere a nessuno, quando – all’improvviso, in località Baruccio di Sassoferrato – ha avvertito un malore, dopo aver percorso circa quattro chilometri in direzione di casa, che non gli ha lasciato scampo.
Questa dovrebbe essere la ricostruzione più plausibile. Anche il medico legale avvalora questa tesi, visto che – all’infuori di una piccola ferita in prossimità dell’occhio destro, molto probabilmente dovuta alla caduta in terra – non vi sono altri particolari che possano far pensare a una morte violenta o a un suicidio. Per fugare qualsiasi dubbio, il magistrato di turno al Tribunale di Ancona ha, comunque, disposto l’esame autoptico che dovrebbe svolgersi nella giornata di domani, 2 giugno, all’obitorio dell’ospedale Engles Profili di Fabriano.
È stato il figlio a dare l’allarme e a far scattare, quindi, le ricerche del proprio familiare intorno alla mezzanotte di ieri, 31 maggio. I carabinieri della stazione di Sassoferrato, coordinati dai colleghi della Compagnia di Fabriano, insieme ai vigili del fuoco del distaccamento fabrianese e a volontari della Protezione civile, hanno iniziato le ricerche intorno alle 2 del mattino di oggi. Alle 8 di questa mattina, si sono aggiunte le squadre dei vigili del fuoco del nucleo cinofilo, personale Tas (Topografia Applicata al Soccorso) e l’elicottero Drago 52 proveniente dal nucleo Pescara. Erano circa le 12:30 quando, purtroppo, è stato individuato dall’alto il cadavere di Pietro Smargiassi.
I carabinieri hanno effettuato i rilievi e non è stato trovato nulla, intorno al corpo dell’agricoltore, che possa far pensare alla presenza di altre persone. Né armi utili per un eventuale suicidio. Dunque, come avvalorato anche dal medico legale, l’ipotesi più probabile è quella del malore fatale, forse un infarto, vista anche la fatica del giorno di lavoro nei campi resa ancora più pesante dalle alte temperature che si stanno registrando in questi giorni nel fabrianese.
Una volta effettuato l’esame autoptico, il feretro sarà riconsegnato alla famiglia per la celebrazione dei funerali.
Sgomento e incredulità fra tutti coloro che hanno conosciuto bene il 67enne agricoltore. Tutti si sono stretti attorno al dolore dei familiari e, fin dalle prime ore della scomparsa, hanno provato a rendersi utili. «Un gran lavoratore e una brava persona, sempre attento alle esigenze della famiglia e di chi gli stava intorno», le parole di alcuni conoscenti.
Un malore fatale all’origine della morte di Pietro Smargiassi
Questo la probabilissima causa che ha determinato il decesso del 67enne agricoltore di cui si erano perse le tracce dalla mezzanotte di ieri, 31 maggio. Sarà, comunque, effettuata l’autopsia, probabilmente nella giornata di domani. Quindi, la salma sarà riconsegnata alla famiglia per le esequie