FABRIANO – Partecipate assemblee sindacali con i lavoratori degli stabilimenti di Elica nella giornata di oggi a seguito dell’ipotesi di accordo sottoscritta nel pomeriggio di ieri, 9 dicembre. Accordo che pone fine a oltre 8 mesi di vertenza, a volte anche aspra, apertasi a seguito dell’annuncio della multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, di un piano strategico con molti esuberi, delocalizzazioni e chiusura dello stabilimento di Cerreto D’Esi. Ebbene, ora questa ipotesi di accordo sarà votata dalle tute blu nella giornata di lunedì 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, patrona dei metalmeccanici.
I contenuti dell’accordo
I rappresentanti di Fim-Fiom-Uilm hanno presentato i contenuti dell’ipotesi di accordo durante le assemblee svoltesi oggi a Mergo e Cerreto D’Esi. A partire da marzo, o da un mese successivo da definire, Elica farà ricorso per 24 mesi al contratto di solidarietà, prorogabili per altri 12 mesi, con una riduzione massima dell’orario di lavoro del 25%, riconoscendo peraltro un trattamento di miglior favore sulla maturazione dei ratei degli istituiti salariali indiretti, nonché un ticket pasto giornaliero di 6 euro. In ogni caso c’è l’impegno esplicito che fra tre anni il personale si attesti a 400 dipendenti occupati a tempo pieno. Quanti agli incentivi per le uscite volontarie, l’obiettivo è stato fissato a 150 persone, è prevista un’integrazione alla indennità di naspi per coloro che possono agganciare la pensione durante il relativo periodo di fruizione, mentre per gli altri sono previsti incentivi fino a un massimo di 75.000 euro. La fabbrica di Cerreto D’Esi cesserà l’attività, ma i suoi dipendenti verranno tutti trasferiti a Mergo; inoltre sul sito lasciato da Elica è previsto un piano di reindustrializzazione, che si spera possa offrire opportunità occupazionali ai lavoratori di Elica che volessero approfittarne. La fabbrica di Mergo riceve una nuova missione produttiva, concentrandosi sui modelli di alta gamma, che torneranno o verranno prodotti per la prima volta in Italia, quali ad esempio i piani cottura aspiranti Nikola Tesla o le cappe così dette ceiling. Tante le domande dei lavoratori e ora si attende il voto di lunedì.
Il Coordinamento
Nel frattempo, però, dal Coordinamento sindacale unitario di Elica analizza la situazione. «Un accordo difficile, ma importante, dove non ci sarà nessun licenziamento e tutte le 150 uscite previste saranno accompagnate in percorsi di re-industralizzazioni, pre-pensionamenti e uscite incentivate. La forza, il grande cuore e l’intelligenza delle lavoratrici e dei lavoratori hanno impegnato l’azienda a riportare 200.000 cappe di alto di gamma dalla Polonia con una importante azione di reshoring, a mantenere in Italia le produzioni più importanti, presenti e future, garantendo alla fine del piano almeno 400 posti di lavoro full time. Un accordo che vuole gettare le basi per un vero progetto di politiche industriali finalizzato a costruire il futuro dell’azienda sul territorio di Fabriano», conclude la nota.