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Vertenza Elica, Ciccioli di Fratelli d’Italia: «Il Mise convochi presto un tavolo istituzionale»

Questo il commento del capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale delle Marche, che ha partecipato al presidio dei lavoratori sotto la sede della Prefettura di Ancona in piazza del Plebiscito

Carlo Ciccioli al presidio dei lavoratori Elica

FABRIANO – Vertenza Elica, si convochi al più presto una nuova riunione del tavolo istituzionale al Mise. «La nuova mobilitazione di giovedì scorso dei lavoratori Elica deve far riflettere il Governo, in particolare il Mise. Si convochi immediatamente una nuova riunione del tavolo istituzionale al Ministero dello Sviluppo economico per trovare un accordo fra azienda e sindacati in grado di azzerare gli esuberi anche grazie a strumenti idonei che possano garantire una sostenibilità produttiva alla multinazionale di Fabriano». Questo il commento del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Carlo Ciccioli, che ha partecipato al presidio dei lavoratori sotto la sede della Prefettura di Ancona in piazza del Plebiscito.

«Ho sempre sostenuto come la crisi di Elica sia essenzialmente di strategia finanziaria più che industriale. Si sono registrati passi in avanti dal 31 marzo scorso, data di presentazione del piano strategico 2021-2023. Gli esuberi dichiarati, a fronte dei risultati conseguiti nella trattativa sindacale, sono attorno alle 200 unità, ma ancora troppe. Si può e si deve fare meglio. Una mediazione da parte del Governo, fra la proposta delle parti sociali e quella di Elica, è necessaria. Aver convocato la scorsa riunione del tavolo istituzione nello stesso giorno in cui vi era in calendario anche la vertenza Whirlpool, non è stata una buona mossa. Come chiesto dai lavoratori a gran voce questa mattina – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Carlo Ciccioli – bisogna tornare al Mise in tempi celeri. E mi aspetto, finalmente, che si possa entrare nel merito anche di utilizzo di strumenti in grado di rendere sostenibile e conveniente far rimanere la produzione industriale nel territorio. La Regione, invece, ha assicurato che nel campo delle politiche attive farà la propria parte in termini di formazione e di pressione nei confronti dell’azienda, in considerazione anche del buon andamento degli indicatori di bilancio».