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Vertenza Elica, il Coordinamento pronto a indire nuove mobilitazioni

Il Coordinamento unitario del Gruppo Elica giudica non sufficienti le aperture registrate fino a oggi e chiede impegni al Mise e Regione

Lo sciopero dei lavoratori Elica a Mergo a giugno

FABRIANO – «Insufficienti le disponibilità dell’azienda. Adesso è il momento che le Istituzioni dicano chiaramente quali sono gli strumenti promessi per sostenere il piano di reshoring». Questo il pensiero del Coordinamento unitario sindacale del Gruppo Elica a pochi giorni dal nuovo appuntamento al ministero dello Sviluppo economico, 28 settembre, per il tavolo di crisi. Tavolo aperto per cercare una soluzione condivisa sui contenuti del piano strategico della multinazionale di Fabriano, leader mondiale nel settore delle cappe aspiranti, che – al momento – prevede 409 esuberi, la delocalizzazione di molte produzioni e la chiusura dello stabilimento di Cerreto D’Esi. Contenuti “congelati” con l’avvio della trattativa che, a oggi, ha portato a “salvare” 145 posti di lavoro attraverso il rientro di alcune produzioni di alta gamma dall’estero in Italia. Ma per i sindacati, ancora non basta.

«Riparte la mobilitazione», confermano dal Coordinamento

«La grande mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, contro il progetto di Elica e a sostegno del piano alternativo, ha costituito un esempio di determinazione e correttezza, a fronte di azioni da parte dell’azienda che troppo spesso hanno creato problemi di tenuta sociale. Le dichiarazioni di solidarietà da parte delle Istituzioni sono state sicuramente importanti, ma adesso servono fatti concreti; abbiamo sentito sia il Mise che la Regione affermare che avrebbero messo in campo tutti gli strumenti a loro disposizione, a fronte di un progetto che tutelasse l’occupazione e il territorio, anche in un’ottica di rilancio. Ora abbiamo bisogno di sapere quali siano quegli strumenti in quanto le disponibilità di Elica esistono, ma sono ancora molto insufficienti. A oggi ci sono ancora oltre 250 esuberi e l’insaturazione dei siti produttivi, è fondamentale uno sforzo ulteriore per provare a costruire un progetto condiviso, al momento, solo a parole», evidenziano le parti sociali.

La convocazione del tavolo ministeriale «avviene con grande ritardo rispetto ai tempi che ci si erano dati: ci auguriamo veramente che nel frattempo sia il Ministero che la Regione abbiano ben valutato gli strumenti da mettere a disposizione di un piano di reshoring vero richiesto dal Coordinamento; ci auguriamo che Elica, vista anche la sua storia istituzionale, sia stata in grado di individuare i giusti canali per mantenere le promesse fatte sia al tavolo che pubblicamente. In un momento così difficile, in cui riprende finalmente una difficilissima discussione, ripartirà anche la mobilitazione a sostegno delle nostre istanze, per il futuro di Elica in Italia», concludono dal Coordinamento unitario sindacale del Gruppo Elica.