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Fabriano, vertenza Elica: gli operai scioperano e bloccano la strada. Sindacati e Regione al Mise

Il faccia a faccia virtuale è servito solo per cristallizzare le posizioni di tutte le parti. La trattativa vera e propria potrebbe iniziare dal 29 aprile prossimo

Operai di Elica in sciopero

FABRIANO – Vertenza Elica, gli operai bloccano la Strada Provinciale 9 fra le due rampe di ingresso/uscita ad Apiro-Mergo, poi altro blocco della SS. 76, per circa 15 minuti. Adesione completa, circa 300 lavoratori, allo sciopero indetto dai sindacati a seguito della presentazione del piano strategico 2021-2023 della multinazionale di Fabriano, leader nel settore delle cappe aspiranti, che prevede la riorganizzazione del footprint industriale dell’area Cooking Italia: 409 esuberi su 560 totali dipendenti del comprensorio, chiusura dello stabilimento a Cerreto D’Esi e delocalizzazione del 70% delle produzioni effettuate oggi nei siti di Fabriano, Cerreto e Mergo.

Nuova giornata di mobilitazione nell’ambito della vertenza Elica. Scandendo lo slogan: «Da Mergo a Fabriano, gridiamo ritira il piano», questa mattina, 20 aprile, dalle 9 alle 11:30, gli operai dello stabilimento di Mergo hanno scioperato e bloccato prima la rampa di accesso/uscita della Strada Provinciale 9, poi direttamente la SS. 76 per circa 15 minuti, direzione Ancona. «Abbiamo voluto lanciare un segnale forte», le parole dei lavoratori e dei sindacati.

Segnale ribadito durante l’incontro di questo pomeriggio, in remoto. A sedersi attorno al tavolo virtuale sono stati il Mise, la Regione Marche e i rappresentanti dei sindacati di categoria nazionali e provinciali di Fim-Fiom-Uilm. Quest’ultimi hanno ribadito la loro posizione. «Aprire ogni tipo di interlocuzione con un piano strategico come quello presentato da Elica lo scorso 31 marzo, è una strada non percorribile e chiude a ogni possibile discussione. Non siamo in presenza di una crisi industriale da giustificare eventuali licenziamenti, ma solo a un processo di delocalizzazione con il principio che il lavoro c’è, ma si decide di farlo altrove. Il ritiro formale del piano permetterebbe di aprire una discussione vera e di carattere industriale su come rendere possibile il mantenimento dei livelli produttivi ed occupazionali, attuali e futuri, sul territorio di Fabriano», hanno spiegato al Mise le parti sociali.

Anche la Regione Marche, rappresentata dall’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, ha confermato la propria posizione su questa vertenza. «La difesa del territorio è l’obiettivo che vogliamo raggiungere, in questa vertenza e come missione del governo regionale. Il patrimonio di lavoro, conoscenze e di imprenditorialità che abbiamo acquisito negli anni va difeso perché questo è uno dei più grandi problemi che le Marche hanno, insieme alla ricostruzione e al Covid. Metteremo in campo tutte le risorse che abbiamo, in termini di conoscenze, di relazioni istituzionali e finanziarie per cercare di risolvere questa difficile situazione», hanno ribadito.

Dal Mise, infine, si è posto l’accento su un’importante data, il 29 aprile prossimo, quando partirà ufficialmente il tavolo di crisi, sempre in modalità remoto, fra il management di Elica e le parti sociali, sotto l’egida ministeriale. Solo allora si potranno iniziare a capire i reali spiragli di manovra sui contenuti del piano strategico 2021-2023 della multinazionale di Fabriano. Anche se la multinazionale ha confermato anche alla struttura ministeriale che i contenuti del piano strategico rimangono quelli presentati.