FABRIANO – Il Partito Democratico insieme ai Giovani Democratici al fianco dei lavoratori Elica. «Abbiamo partecipato alla manifestazione di lunedì a Cerreto d’Esi – spiegano i consiglieri regionali Democrat Maurizio Mangialardi, Antonio Mastrovincenzo, Manuela Bora e Romano Carancini – perché condividiamo non solo le preoccupazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto per sostenere la richiesta che ormai da settimane stanno avanzando all’azienda, ovvero il ritiro del Piano industriale che prevede la delocalizzazione degli impianti in Polonia degli stabilimenti di Cerreto d’Esi e Mergo e il licenziamento di oltre 400 persone».
Solo soddisfacendo tale condizione, infatti, «è possibile avviare un tavolo di confronto con la Regione Marche e il Ministero dello Sviluppo economico affinché l’area del fabrianese non si ritrovi a vivere una nuova lacerante crisi sociale. Da parte nostra, rinnoviamo al presidente Acquaroli e ai suoi assessori, che lunedì hanno incontrato nuovamente il management di Elica, la proposta di farsi latori delle richieste dei lavoratori, rinunciando a un’equidistanza che non fa altro che favorire l’operazione meramente speculativa dell’azienda a danno dei cittadini di questo territorio», concludono.
Presenti alla manifestazione del 24 maggio anche i Giovani Democratici Fabriano. «Lunedì mattina, come Giovani Democratici Fabriano e circolo PD di Fabriano, siamo stati a Cerreto d’Esi in piazza al fianco dei lavoratori dell’Elica per mostrare la nostra solidarietà a loro e alle loro famiglie, ma anche per assicurare la nostra più totale collaborazione e stima per l’impegno che le rappresentanze sindacali e la politica istituzionale stanno mostrando per risolvere questa situazione. Fondamentale il ritiro del piano e la salvaguardia dei diritti e dei posti di lavoro. L’indotto dell’entroterra montano della provincia di Ancona non può continuare a subire questi duri colpi che vanno a massacrare un intero territorio già fortemente messo a dura prova», conclude il segretario GD, Alessandro Galli.