FABRIANO – Fiom, Fim e Uilm di Marche e Umbria chiedono, unitariamente, un incontro urgente con i vertici della JP Industries di Fabriano e con i commissari nominati dal Tribunale di Ancona, sezione Fallimentare, Simona Romagnoli e Guido Paolucci, «per verificare la situazione aziendale e lo stato del Concordato con riserva presentato lo scorso 5 luglio».
Le parti sociali, dunque, rompono gli indugi e cercano di capire le ultime evoluzioni, a patto che ce ne siano, riguardanti la newco che ha acquistato il comparto bianco della ex Antonio Merloni, nello specifico gli stabilimenti di Fabriano di Santa Maria e Maragone, e quello umbro di Gaifana. Riassumendo, all’epoca, 700 tute blu, equamente distribuite fra Marche e Umbria, oggi ridotte a circa 620 operai.
Restano irrisolti alcuni nodi, fra cui quello di JP Industries, per la quale è stato richiesto, come detto, il concordato in bianco. «Non solo è indispensabile individuare prima possibile le forme di sostegno da mettere in campo (la cassa integrazione scadrà a fine anno, ma deve ancora essere avviato il periodo relativo al concordato in bianco), coinvolgendo i ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro, ma è anche necessario istituire un tavolo di crisi regionale permanente, in cui la vertenza JP Industries e l’intero comparto dell’elettrodomestico costituiscano uno dei focus principali, vista la valenza sociale, industriale e politica che rappresentano», hanno ribadito a più riprese durante quest’estate, le parti sociali.
Si era richiesto, con forza, un incontro per i primi giorni di settembre. Ma nessuno si è fatto avanti. Da qui la decisione delle organizzazioni sindacali di categoria di Marche e Umbria di proporlo direttamente. «Vogliamo verificare che le promesse vengano mantenute, a partire dalla produzione, senza la quale diventerebbe estremamente difficile per l’azienda sostenersi. Produzione che, per altro, sarebbe dovuta ripartire già tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, e che ora sembra sia destinata a partire in queste settimane, ma non vi è ancora la certezza».
Si cerca, quindi, di chiarire tutti gli aspetti fondamentali sul tappeto, al fine di consentire alla JP Industries dell’imprenditore cerretese Giovanni Porcarelli di cominciare a produrre con continuità, ovviamente nell’ambito del nuovo quadro definito dalla procedura concorsuale.