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Vertenza Tecnowind, il 10 ottobre di nuovo al Mise

C'è la data del nuovo faccia a faccia fra i sindacati e la proprietà dell'azienda fabrianese attiva nel comparto della cappe aspiranti. L'appuntamento è stato fissato per il 10 ottobre nella sede del ministero dello Sviluppo economico

Sede di Fabriano della Tecnowind

FABRIANO – Vertenza Tecnowind, nuova convocazione al Mise. Le parti si ritroveranno il 10 ottobre prossimo, alle 10:30, nella sede del ministero dello Sviluppo economico a Roma. Si spera possa esserci il punto di svolta.

Prosegue il countdown per le sorti dell’azienda fabrianese, Tecnowind, attiva nel comparto delle cappe. Dopo quasi trenta giorni dall’ultimo summit, avvenuto al Mise il 12 settembre scorso, sindacati e azienda torneranno a sedersi attorno a un tavolo. Occorre far presto, visto che la proroga per il concordato in continuità aziendale scadrà il 7 novembre prossimo. Entro quella data, se non si vuole arrivare alla chiusura definitiva dell’azienda e a una nuova ecatombe occupazionale, ci si deve attivare per trovare una soluzione. I circa 285 lavoratori continuano a trattenere il fiato.

Al momento, oltre alla proroga per il concordato, la Tecnowind ha ottenuto un finanziamento dalla banca Ifis, anche se in forma minore a quanto richiesto: a fronte di 2,5 milioni richiesti è stata concessa una linea di credito di 1 milione. Questi fondi stanno garantendo la produzione e i salari.

Il soggetto industriale che negli scorsi mesi si era affacciato, ha ritirato ogni tipo di volontà a rilevare la Tecnowind ed è stato affermato che allo stato attuale si stanno tenendo contatti con diversi interlocutori, ma senza proposte ufficiali e vincolanti. Ci sarebbero proposte per gli asset esteri, Romania e Cina, ma non per l’intero perimetro industriale.

Non è stato ancora presentato il piano industriale, nonostante l’esplicita richiesta del viceministro Teresa Bellanova. Anche la proprietà preferirebbe una vendita complessiva piuttosto che uno spezzatino. Assicurando, però, che le eventuali entrate derivanti da ipotetiche vendite di asset potrebbero essere utilizzate per provare a gestire la situazione sul territorio di Fabriano, con una riduzione importante comunque di fatturato e di conseguenza di personale.

I sindacati si augurano che il 10 ottobre prossimo si possano avere novità significative basate sulla concretezza. Anche perché, purtroppo, il tempo stringe e la tagliola del 7 novembre – salvo ulteriori proroghe – si avvicina a grandi falcate.