FABRIANO – È ormai muro contro muro fra Governo italiano e Whirlpool sulla questione legata alla cessione del ramo d’azienda di Napoli, circa 420 lavoratori coinvolti. Anche l’incontro odierno, a Palazzo Chigi con i vertici italiani della multinazionale americana si è concluso dopo neppure un’ora e con nessuna notizia positiva. Immediata la risposta dei sindacati, che non erano presenti al vertice, ma che in base alle dichiarazioni dei rappresentanti del Governo, hanno proclamato per oggi due ore di sciopero per la fine di ciascun turno. Sciopero, dunque, anche per le tute blu dello stabilimento di Melano a Fabriano e per quello di Comunanza. Anche i colletti bianchi della sede centrale di Fabriano hanno incrociato le braccia per due ore. E potrebbe non essere finita qui, visto che a livello nazionale, le parti sociali stanno preparando ulteriori azioni di mobilitazione.
Si fa sempre più incandescente, dunque, la vertenza Whirlpool. Azienda che intende cedere, entro fine mese, lo stabilimento di Napoli alla società Prs (Passive refrigeration solutions), una società con sede legale a Lugano che fa capo a imprenditori italiani, per produrre container refrigerati. Il Premier, Giuseppe Conte, e il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, hanno avuto un incontro con i vertici italiani della Whirlpool. Bocche cucite da parte della multinazionale americana al termine del summit e, successivamente, una nota con la quale si prende atto «con rammarico della mancata disponibilità da parte del Governo a discutere il progetto di riconversione del sito». E si ribadisce che il prossimo primo novembre «l’azienda si trova costretta a procedere alla cessazione dell’attività produttiva» del sito di Napoli. In ultimo, ovviamente, si ribadisce la bontà del progetto.
Di tutt’altro avviso, il ministro Patuanelli. «Un incontro non positivo. Nessuna apertura è arrivata dall’azienda. Nonostante la massima disponibilità da parte del Governo dall’azienda non è arrivata alcuna apertura. L’unica soluzione prospettata è la cessione del ramo d’azienda sostanzialmente verso ignoti. Se l’azienda continua ad avere un atteggiamento di scelte unilaterali anche il Governo farà le sue scelte unilaterali. Siccome è evidente che questa è una crisi industriale che deve essere trattata dal Governo, decideremo i prossimi passi. Ritengo sia giusto coinvolgere tutte le componenti del Governo», ha concluso il ministro.
Hanno già deciso le prime risposte i sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm. Per tutti la segretaria generale Fiom-Cgil, Francesca Re David. «Il Governo ha chiesto anche oggi con fermezza il rispetto dell’accordo del 25 ottobre scorso e l’impegno diretto di Whirlpool nello stabilimento di Napoli. Per la Fiom la totale chiusura e l’indisponibilità di Whirlpool a cercare soluzioni coerenti con l’accordo mette di fatto a rischio la tenuta del piano industriale e il futuro di circa 5.500 lavoratori in tutta Italia. Nelle prossime ore saranno valutate le iniziative di mobilitazione in risposta a questo ulteriore atto unilaterale dell’azienda. Da subito vengono dichiarate unitariamente due ore di sciopero alla fine di tutti i turni in tutti gli stabilimenti del gruppo».