Attualità

Si riaccende la vertenza Whirlpool: tutti al Mise il 4 giugno

Riconversione del sito produttivo di Napoli e cessione del ramo d’azienda a terzi, scatta lo sciopero generale di tutti i dipendenti della multinazionale americana. Anche a Fabriano si sono incrociate le braccia sia a Melano che nella sede centrale

FABRIANO – Riconversione del sito produttivo di Napoli della Whirlpool e cessione del ramo d’azienda a terzi, scatta lo sciopero generale di tutti i dipendenti della multinazionale americana. Anche a Fabriano si sono incrociate le braccia sia a Melano che nella sede centrale. «Dopo pochi mesi dalla firma del piano industriale triennale ci arriva questa notizia che ci fa seriamente riflettere circa la capacità dell’azienda di mantenere gli impegni presi», il duro commento dei rappresentanti dei sindacati di categoria, Fiom-Fim-Uilm.

Un fulmine a ciel sereno che sarà al centro di un prossimo incontro convocato d’urgenza nella sede del ministero dello Sviluppo economico a Roma il 4 giugno. A richiederlo, con forza, le parti sociali dopo che questa mattina, 31 maggio, si sono incontrati con i vertici della Whirlpool per un aggiornamento sul Piano industriale Italia 2019-2021 durante il quale l’azienda ha condiviso importanti novità sullo stato di attuazione dello stesso.

Whirlpool ha ribadito la strategicità dell’Italia all’interno della regione Emea da un punto di vista industriale e commerciale e ha confermato le direttrici strategiche del Piano Industriale firmato lo scorso 25 ottobre presso il Mise. In particolare gli investimenti pari a 250 milioni di euro per il triennio 2019-2021 in attività di innovazione, prodotto, processo e ricerca e sviluppo nei suoi siti industriali in Italia. Nei primi mesi del 2019 sono già stati allocati oltre 80 milioni di euro.

Sono stati inoltre riconfermati per i siti di Cassinetta di Biandronno, provincia di Varese, polo Emea per i prodotti da incasso per le categorie freddo e cottura, il sito di Melano a Fabriano hub regionale per i piani cottura ad alta gamma e Siena dedicato alla produzione di congelatori orizzontali, la specializzazione in atto e i volumi produttivi e occupazionali. Il trasferimento a Comunanza, provincia di Ascoli Piceno, della produzione delle lavatrici e lavasciuga da incasso dalla Polonia è stato altresì confermato. Il sito beneficerà quindi di un incremento dei volumi che porterà la produzione totale a oltre 800 mila unità.

Ma, poi, la sorpresa. Vale a dire l’intenzione della Whirlpool di procedere con la riconversione del sito di Napoli e la cessione del ramo d’azienda a una società terza «in grado di garantire la continuità industriale allo stabilimento e massimi livelli occupazionali, al fine di creare le condizioni per un futuro sostenibile del sito napoletano». Si parla di circa 420 operai impiegati per la produzione di lavatrici piattaforma Omnia. «Nei prossimi giorni, Whirlpool lavorerà con le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e nazionali per definire tutti i dettagli e le tempistiche della riconversione, che saranno resi noti non appena possibile», la comunicazione della multinazionale americana.

A questo punto, però, i rappresentanti sindacali si sono alzati e interrotto la riunione, proclamando uno sciopero generale di tutti i dipendenti del Gruppo. Quindi, il trasferimento sotto la sede del Mise. Dove una delegazione sindacale è stata ricevuta. «Si è compreso immediatamente che occorre capire le vere intenzioni della Whirlpool e per questo è stato fissato subito l’incontro per il 4 giugno al Mise», hanno concluso i sindacati.