FABRIANO – La preoccupazione per la tenuta e la coesione sociale. Questo quanto emerso dall’incontro di oggi, 2 settembre, fra sindacati Cgil Cisl e Uil della zona con le rispettive federazioni dei metalmeccanici e il vescovo della diocesi Fabriano-Matelica, monsignor Francesco Massara. Presente, anche, una delle delegazione di lavoratori ex JP Industries. Il messaggio forte scaturito è semplice, ma veritiero. «Nessuno si salva da solo, neppure in campo economico», la sintesi dei pensieri espressi da tutti i presenti.
La vertenza Indelfab, ex JP Industries, rischia di dar vita a una nuova ecatombe occupazionale a seguito dell’apertura della procedura di mobilità per l’intera forza lavoro, vale a dire 583 lavoratori, di cui circa 300 residenti nel fabrianese. Ma potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. «Abbiamo molto apprezzato l’accorato appello di monsignor Francesco Massara a tutte le istituzioni e a ciascuna responsabilità pubblica e privata affinché si intervenga sulla grave situazione che stanno vivendo i lavoratori della ex JP e sulla crisi occupazionale del fabrianese. Il territorio soffre da anni una crisi economica lancinante, i giovani abbandonano l’entroterra, uomini e donne tra i 40 e 50 anni si trovano disoccupati e senza speranze di occupazione. Serve un cambio di marcia, serve una responsabilità sociale, da parte della politica, da parte degli imprenditori e anche da parte sindacato. È altresì auspicabile che il lavoro non sia assistenza e sussidiarietà, ma sia una vera crescita sociale. Non abbiamo altro tempo per rilanciare la crescita, facciamolo ora con un vero spirito di comunità», le parole dei rappresentanti sindacali ricevuti in Curia a Fabriano.
«Non fatico a mettermi nei panni di un operaio che dopo decenni di competente e responsabile impegno lavorativo trova chiusi i cancelli della sua azienda. Frustrazione, senso di impotenza e alienazione albergano nell’animo di chi vede minacciato il suo status e la propria vocazione lavorativa. Evangelicamente a repentaglio non è solo il corpo ma anche lo spirito. Non manca solo il pane ma anche la consapevolezza di una presenza nel mondo», ha ribadito monsignor Massara che ha anche assicurato una vicinanza concreta di sostegno attraverso tutti i mezzi della Chiesa locale, Caritas in primis.
«Nel vostro pastore troverete sempre un compagno di strada e la mia porta è sempre spalancata. Il vostro dolore è il mio dolore e, come sono impegnato a fare per altre emergenze sociali, sono pronto ad essere portatore a qualunque livello di legittime e sacrosante richieste di dialogo. Sono vicino ai lavoratori della JP e sollecito paternamente e con fervida partecipazione chiunque abbia titolo ad esercitare una responsabilità a dare una risposta stabile ai lavoratori che da anni sopportano una condizione di precarietà e impossibilità a progettare il futuro. Fabriano si rialza se i suoi figli tornano ad esercitare l’operosa identità che ha scritto gloriose pagine di storia», ha concluso il Vescovo della diocesi di Fabriano-Matelica, nonché arcivescovo della diocesi Camerino-San Severino.
Dunque, la problematica legata al lavoro e alla disoccupazione come un problema della collettività. «Un messaggio sociale, quello del Vescovo», ha sottolineato il responsabile della Fiom per il fabrianese, Pierpaolo Pullini. «Bisogna ragionare insieme e ciascuno deve fare la propria parte. A iniziare dalle Istituzioni: la Regione per la riqualificazione e politiche attive; il Ministero per mettere in campo tutti quegli strumenti di riconversione utili, anche utilizzando i fondi europei, e gli ammortizzatori sociali per sostenere il reddito dei lavoratori».