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Whirlpool: in 120 hanno accettato il piano di separazione volontaria, una ventina a Fabriano

Per la sede cittadina, compresa la piattaforma globale di progettazione (GPO), dovrebbero essere circa una ventina le domande accettate da parte della multinazionale americana

Whirlpool
La sede amministrativa di Fabriano della Whirlpool

FABRIANO – Circa 120 colletti bianchi di Whirlpool fra le sedi impiegatizie di Pero e Cassinetta in Lombardia e quella di Fabriano nelle Marche lasceranno il proprio lavoro, accettando il Piano di separazione volontaria promosso dalla multinazionale americana e diretto a impiegati, quadri e dirigenti. Ad annunciarlo la Fiom, segreteria di Ancona, che torna a chiedere una strategia di investimenti ed espansioni e non solo di uscita di persone. Per la sede di Fabriano, compresa la piattaforma globale di progettazione (GPO), dovrebbero essere circa una ventina le domande accettate da parte della multinazionale americana.  

Era diretto a circa 1.500 impiegati delle tre sedi degli uffici di Pero, Cassinetta e Fabriano e prevedeva incentivi per lasciare volontariamente il proprio posto di lavoro che variavano da 130mila a 120mila euro, a seconda di tempi prestabiliti per quadri e impiegati. Per i dirigenti, invece, erano previsti fra le 32 e le 22 mensilità a seconda degli anni di anzianità. Ad essere accettate, come domande di separazione volontaria, circa 120 in tutta Italia, una ventina a Fabriano. Alcune sono state rifiutate perché si tratta di figure e funzioni di cui la Whirlpool ha bisogno. Ma, non è escluso che possa esserci, nei prossimi mesi, un nuovo piano di incentivi per lasciare volontariamente il proprio posto di lavoro.

«La comunicazione del Presidente di Whirlpool EMEA, Gilles Morel, sull’argomento del piano delle separazioni volontarie merita sicuramente un approfondimento e la Fiom di Ancona ha già chiesto ufficialmente alla Whirlpool informazioni più specifiche e chiarimenti. Le informazioni trasmesse ai dipendenti parlano di una percentuale che, in alcune funzioni, arriva al 15% del personale a cui il progetto era rivolto, circa 1500 persone su territorio nazionale, e che per la prima volta ha riguardato anche la piattaforma globale di progettazione (GPO). Morel ha inoltre affermato che l’8% delle domande sono state o saranno accettate, con conseguente uscita di circa 120 persone Abbiamo il timore che si rischi di mettere in discussione la centralità del ruolo dell’Italia nelle strategie di Whirlpool nell’area EMEA, sancita nell’accordo del 2018», si legge in una nota del sindacato di categoria.

«Ricordo che sul territorio di Fabriano si era già scesi sotto il numero di 600 posizioni impiegatizie, sempre previsto dall’accordo ministeriale, già prima delle separazioni volontarie. L’aumento di volumi che in queste settimane ha caratterizzato l’attività produttiva di molti stabilimenti italiani, tra cui quello di Melano, sono un segnale positivo che speriamo si consolidi anche nel medio periodo e che portino valore al territorio partendo dal trovare soluzioni per tutte le persone con ridotte capacità lavorative e per tutti gli impiegati che da troppo tempo sono fuori dal posto di lavoro, solo con il sostegno dell’ammortizzatore sociale al massimo utilizzo», specifica il responsabile del fabrianese per la Fiom, Pierpaolo Pullini, che rivendica dunque la centralità di Fabriano all’interno degli Enti centrali della multinazionale e dell’Italia in generale.

«Chiediamo alla Whirlpool: un cambio delle proprie strategie per affrontare l’imprevedibile crisi che abbiamo di fronte: non più taglio di costi fissi ma valorizzazione delle persone, delle competenze, dei territori attraverso politiche fatte di investimenti, innovazione e sviluppo», conclude Pullini.