FABRIANO – Futuro della sede impiegatizia della Whirlpool a Fabriano, le Rsu di Fiom, Fim e Uilm chiedono che venga discusso l’argomento in sede ministeriale. Sono circa 50 le posizioni trasferite in Polonia con conseguente difficoltà per i colletti bianchi che hanno due opzioni: accettare la mobilità volontaria o riqualificarsi e, di conseguenza, essere a rischio trasferimento.
Lo scorso febbraio, lo spostamento di alcune mansioni degli uffici finanziari in Polonia, complessivamente 16. Poi, ad aprile, un ulteriore step con altre 15 mansioni relative alla Supply Chain, logistica, volate in direzione sempre della Polonia. Altrettante posizioni, in tempi diversi, hanno subito analoga sorte, per un totale di circa 50 impiegati che hanno perso il loro ruolo. E potrebbe non essere finita qui, secondo le Rsu della sede impiegatizia di Fabriano.
“Oltre al rischio di chiusura/vendita dello stabilimento di Napoli, anche il destino occupazionale degli impiegati Whirlpool di Fabriano è incerto. Le comunicazioni ufficiali dell’azienda confermano la presenza strategica in Italia per i settori “industriali e commerciali”, ma esistono anche altre posizioni impiegatizie: finanziarie, amministrative, logistica, GIS, marketing, service, sviluppo prodotto. Che cosa accadrà a tutte queste figure professionali? Nell’accordo di ottobre 2018 è chiaro il principio per cui queste posizioni lavorative devono rimanere nello stesso luogo in cui erano presenti al momento della firma. A Fabriano al momento le posizioni impiegatizie sono circa 600: non vogliamo in alcuna maniera che vengano messe in discussione né che rimangano sul territorio solo funzioni secondarie e quindi non strategiche. Le ultime mosse di Whirlpool sono state poco confortanti e lo dimostra il fatto che più di 50 impiegati hanno già perso il proprio ruolo in azienda nei primi mesi del 2019, in aggiunta ai tanti che sono in ammortizzatore sociale al massimo utilizzo a causa dei processi di delocalizzazione delle funzioni impiegatizie, non sicuramente secondarie, principalmente in Polonia, Inghilterra e Russia. Processo di delocalizzazione non previsto né contemplato negli accordi firmati”, scrivono in una nota le parti sociali.
Da queste considerazioni, la richiesta. “Al tavolo ministeriale sia espressamente confermato quanto previsto nell’accordo del 25 ottobre 2018: mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali previsti in tutti gli stabilimenti italiani di Whirlpool, compreso Napoli, lo stabilimento di Melano come unica fabbrica di produzione di tutti i piani cottura dell’area Emea e ruolo centrale delle sedi impiegatizie di Fabriano e Pero, con conseguente stop della continua emorragia di funzioni verso l’estero e l’apertura di una discussione per l’inversione di questa tendenza”. È probabile che giovedì 11 luglio, quando si ritornerà nella sede del ministero dello Sviluppo economico, i sindacati – soprattutto i rappresentanti di Fabriano – possano avanzare ufficialmente questa richiesta.