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Whirlpool, luci e ombre del piano di integrazione con l’ex Indesit

Accelerazione per l’integrazione completa tra i due gruppi industriali. Cala il numero degli esuberi fra i colletti bianchi della sede di Fabriano. Preoccupa il calo di volumi prodotti all’interno dello stabilimento modello di Melano

Whirlpool
La sede amministrativa di Fabriano della Whirlpool

FABRIANO – Accelerazione per l’integrazione completa tra Whirlpool e Indesit. Cala il numero degli esuberi fra i colletti bianchi della sede di Fabriano. Preoccupa il calo di volumi prodotti all’interno dello stabilimento modello di Melano, hub di riferimento per la produzione di piani cottura nell’area Emea: Europa, Medio Oriente, Africa.

Luci e ombre sono emerse nel corso dell’ultima riunione del tavolo territoriale che ha visto di fronte il management della multinazionale statunitense e i rappresentanti di Fiom, Fim, e Uilm. La prima questione affrontata è stata quella produttiva di Melano, il maggiore polo di Whirlpool Emea per la realizzazione di piani cottura.

L’integrazione tra l’azienda americana e Indesit, almeno in riferimento all’ambito produttivo, sta procedendo regolarmente, anzi forse addirittura più velocemente del previsto. È stato, infatti, confermato che si è in linea con il piano industriale e quindi tutti i modelli di piani cottura vengono prodotti a Fabriano. Delle due presse dello stabilimento di Albacina, una è stata trasferita e già ha iniziato a produrre. Entro febbraio prossimo, sarà spostata anche la seconda pressa. A quel punto, il processo di integrazione sarà completato con dieci mesi di anticipo rispetto al piano industriale.

Ma non sono tutte rose. C’è anche la spina relativa al calo dei volumi del 2017: si arriverà a produrre circa 1.800.000 pezzi contro i due milioni previsti. I sindacati hanno, inoltre, chiesto che si risolva il nodo legato alla ricollocazione dei dipendenti con ridotte capacità lavorative. È stato chiesto di mettere in piedi delle azioni finalizzate a creare apposite postazioni per poter, quindi, abbassare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, dal momento che questi soggetti stanno facendo molta più cassa integrazione dei loro colleghi.

Il secondo tema affrontato è stato quello relativo agli impiegati della sede fabrianese. Dall’azienda, rispetto a quanto affermato lo scorso luglio, si è aggiornato il numero degli esuberi fra i colletti bianchi che, ora, sono scesi sotto le cento unità. Le parti sociali hanno accolto con favore questa notizia, rilanciando sulla situazione che riguarda circa venti impiegati da tempo con il contratto di solidarietà, rimarcando all’azienda la necessità di organizzare un piano formativo con l’obiettivo di ricollocarle.

Le parti si sono aggiornate al tavolo nazionale che dovrebbe essere convocato entro la fine dell’anno.