FABRIANO – Incremento della produzione, nuovi investimenti, riduzione del ricorso agli ammortizzatori sociali e ribadita la piena centralità del ruolo di hub. Questi, in estrema sintesi, i contenuti scaturiti al termine del faccia a faccia fra sindacati e management della Whirlpool in merito al sito produttivo di Melano a Fabriano.
Il mega-impianto fabrianese, unico produttore di piani cottura a gas ed elettrici di Whirlpool per l’area Emea (Europa, Medio Oriente, Africa), rappresenta uno degli asset portanti della strategia aziendale della multinazionale americana.
Ci sono molti aspetti positivi a iniziare da quelli tipici della mission industriale. Vale a dire l’aumento dei volumi produttivi. Infatti, secondo la Whirlpool si potrà passare dai circa 1.500.000 pezzi prodotti nel 2019, ai circa 1.700.000 piani cottura da produrre nel corso di quest’anno. Un discreto aumento che può dimostrare come la multinazionale americana intenda recuperare quote di mercato nell’area di riferimento nel corso del 2020. Collegato al discorso dei volumi, c’è quello inerente a nuovi prodotti che Whirlpool starebbe pensando di immettere nel mercato già nei prossimi mesi. Investimenti previsti per il nuovo anno: oltre 3.500.000 fra processo e prodotto.
Le buone notizie riguardano anche l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Infatti, il ricorso alla solidarietà per quest’anno dovrebbe essere in netta discesa rispetto al 2019. L’anno scorso si è arrivati a una percentuale media superiore al 13%. Per il 2020 si prevede, invece, una percentuale media di circa il 6%. Dunque, una saturazione dello stabilimento di Melano a Fabriano che si avvicina alla quasi completa totalità.
L’ultima nota da evidenziare riguarda la convocazione del tavolo ministeriale per la vertenza Whirlpool legata alle sorti dello stabilimento di Napoli. Ebbene, c’è da registrare uno slittamento di alcuni giorni. Dal 20 gennaio, data inizialmente prevista, le parti si ritroveranno al Mise il 29 gennaio. Circa una settimana dopo. Si tratterà di un vertice importante, perché fornirà alle parti sociali un’opportunità per cominciare ad affrontare la questione dei contratti di solidarietà degli impiegati, i quali nei vari siti italiani, incluso quello di Fabriano, scadranno il 5 aprile.
«Dai dati forniti dall’azienda sembra che si possa andare finalmente verso un compimento della riorganizzazione che ha comportato, comunque, sofferenza nonostante l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e gli incentivi all’esodo. Voglio ribadire che l’azienda debba avere chiara una questione: non si può chiedere alcun tipo di sacrificio ulteriore agli operai e agli impiegati di Fabriano, hanno già contribuito tanto in questi anni», dichiara il responsabile della Fiom per il fabrianese, Pierpaolo Pullini.