FABRIANO – Sciopero di due ore oggi, 9 ottobre, a Melano di Fabriano, stabilimento della Whirlpool. Ma questa volta non è stato indetto per la vertenza con la multinazionale americana, ma per lo stato di agitazione proclamato a seguito della rottura del tavolo nazionale per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. È prevista una nuova mobilitazione per il 5 novembre prossimo, altre 4 ore di sciopero. Nel frattempo, comunque, i volumi di produzione all’interno del sito di Melano continuano a rafforzarsi. Nessun giorno di chiusura ad ottobre con ricorso alla cassa integrazione, utilizzo di 42 lavoratori interinali, per produrre entro fine mese 182mila pezzi fra piani cottura a gas ed elettrici.
Sicuramente una buona notizia che conferma il trend più che positivo che si sta registrando da molti mesi. I volumi, a consuntivo di fine anno, dovrebbero essere sempre deficitari per un 10%, come rimarcato dalla stessa Whirlpool nel corso dell’ultimo incontro in remoto al Mise, alla presenza dei sindacati. Ma certamente si sta assistendo a un’inversione di tendenza che lascia ben sperare per la fine del 2020. Le parti sociali guardano con rinnovato interesse questa situazione e si augurano che i volumi produttivi possano diventare strutturali. Resta sicuramente il dato con una produzione mensile che eviterà il ricorso alla cassa integrazione, quindi, al blocco produttivo per Melano, e l’utilizzo di 42 lavoratori interinali per riuscire a portare a termine la commessa stessa.
Oggi, intanto, ci saranno due ore per ciascuno dei tre turni, in cui sarà effettuato uno sciopero. Ma, come detto, la mobilitazione ha come motivazione la rottura del tavolo nazionale per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Per i lavoratori interinali, invece, lo sciopero sarà solo di un’ora per ciascuno dei tre turni produttivi. Un’analoga iniziativa, con altre 4 ore di sciopero, si svolgerà il prossimo 5 novembre in contemporanea in tutti gli stabilimenti metalmeccanici d’Italia.