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Fabriano, Whirlpool: slitta ancora la riapertura dei siti

Accordo non ancora siglato per il Protocollo nazionale teso a stabilire le linee guida per la ripresa lavorativa dei siti italiani. Di certo si resta chiusi almeno fino al 20 aprile

Whirlpool

FABRIANO – Accordo non ancora siglato per il Protocollo nazionale teso a stabilire le linee guida per la ripresa lavorativa dei siti italiani di Whirlpool. E la riapertura slitta ancora. Certamente si resta chiusi fino al 20 aprile incluso. Riapertura forse per il giorno successivo ma, allo stato attuale, non vi è certezza alcuna.

Giornate di incontri frenetici, sempre in videoconferenza, per via di molte aziende che vorrebbero ripartire con la produzione sfruttando anche il meccanismo del silenzio-assenso delle Prefetture, dopo l’invio dell’autocertificazione. È il caso della multinazionale americana che da alcuni giorni non nasconde la propria volontà di riaprire i siti italiani, marchigiani compresi, fermati dall’emergenza Coronavirus: Melano a Fabriano e Comunanza in provincia di Ascoli Piceno.

Obiettivo della Whirlpool, come quello dei sindacati di categoria e Rsu, è quello di salvaguardare la salute dei lavoratori, ma nella multinazionale americana vi è anche quello di riavviare la produzione prima possibile. Per questo si è deciso di cercare di sottoscrivere un Protocollo nazionale per stabilire le linee guida per la ripresa lavorativa dei siti italiani. Le misure di sicurezza andrebbero, quindi, implementate in ciascun sito. Il fattore tempo appare importante in tutta questa vicenda.

La discussione in videoconferenza fra il management della multinazionale con le segreterie nazionali di Fiom-Fim-Uilm e le Rsu dei vari stabilimenti è andata avanti per molte ore. Più volte è stata aggiornata nel corso della giornata di oggi, 17 aprile. Considerato che non si sarebbe potuti, comunque, arrivare a un accordo definito in ogni sua parte in tempi celerissimi, dalla Whirlpool si è sgombrato il campo sulla data del 20 aprile come quella giusta per il riavvio produttivo.

Non è da escludere che la firma in calce al Protocollo possa avvenire entro breve, ma ciò non significa che dalle parti sociali ci possa essere un sostanziale via libera alla ripartenza immediata. Quanto piuttosto un richiamo sempre alle disposizioni governative e all’ultimo Dpcm che prevede, comunque, la prosecuzione dello stop per tutte quelle realtà industriali non considerate strategiche e/o essenziali.