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Fabriano, Whirlpool: torna a riunirsi il tavolo Mise, ma in videoconferenza

Le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm hanno inviato alla direzione aziendale una richiesta di incontro a livello territoriale per una verifica degli accordi nazionali, dei volumi produttivi e degli assetti occupazionali

Whirlpool

FABRIANO – La vertenza Whirlpool torna al ministero della Sviluppo economico. Fissata una videoconferenza per domani 2 luglio alle 10:30 convocata dal vice capo di Gabinetto del Mise Giorgio Sorial, a cui prenderanno parte pure la Regione Campania, Invitalia e le segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Ugl metalmeccanici e di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Probabile che il tema di questa videoconferenza possa essere sempre il futuro del destino dello stabilimento di Napoli, che la multinazionale americana ha confermato di voler dismettere il prossimo ottobre.

Ma i nodi della vertenza Whirlpool non riguardano solo la Campania. Per questo motivo le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm hanno inviato alla direzione aziendale una richiesta di incontro a livello territoriale per una verifica degli accordi nazionali, dei volumi produttivi e degli assetti occupazionali delle sedi impiegatizie e produttive di Fabriano. 
«Nello stabilimento di Melano – sottolineano i sindacati – i volumi produttivi sono ancora troppo bassi rispetto a quanto promesso, nonostante proprio in questo mese si siano realizzati 20.000 pezzi in più di quanto ipotizzato a fine maggio, con un conseguente minore ricorso agli ammortizzatori sociali, arrivando così a 105.000 pezzi, ben lontani, comunque, dai 160.000 previsti nello studio iniziale».
Dal 29 giugno le tute blu sono andate in ferie per due settimane, fino al prossimo 10 luglio, tornando in fabbrica lunedì 13 luglio. La terza settimana di ferie collettive sarà a cavallo di Ferragosto.

Si dovrà fare, dunque, il punto sulla questione dei volumi produttivi e del conseguente utilizzo della cassa integrazione a Melano, ma secondo le parti sociali dovrà essere affrontato anche il tema relativo alla sede impiegatizia di Fabriano. Le problematiche dei colletti bianchi sono state al centro anche di altri tavoli territoriali tra azienda e sindacati. Questi ultimi chiedono che si dia inizio a un progetto di formazione e riqualificazione del personale per garantire la centralità del territorio, senza più assistere alla delocalizzazione di alcune funzioni impiegatizie in direzione della Polonia, come è avvenuto nel corso dei mesi passati.
«Chiediamo il rispetto degli accordi siglati nel 2015 e nel 2018, con l’obiettivo di tutelare i livelli occupazionali», concludono i rappresentanti sindacali di categoria.