Ascoli Piceno-Fermo

Fermana, Iotti e Scrosta: «Continuiamo ad allenarci anche se manca la quotidianità con la squadra»

Continua la preparazione a casa, in attesa di avere comunicazioni ufficiali da parte delle Istituzioni. Le interivsta all'esterno offensivo e al difensore gialloblù

L'esterno canarino Ilario Iotti

In attesa di conoscere cosa sarà dei campionati professionistici, Ilario Iotti ed Edoardo Scrosta esprimono il loro pensiero sulla situazione attuale, sottolineando il disagio di non potersi allenare regolarmente in campo con i compagni, senza dimenticare quanto di buono fatto in questa stagione.   

L’esterno offensivo Ilario Iotti classe ’95 di scuola ascolana, alla quarta stagione in gialloblù dopo le esperienze di Matelica, una prima stagione a Fermo, intervallata da una parentesi con il Monticelli, parla innanzitutto del suo recupero dopo l’intervento:

«Mi sono operato ormai 40 giorni fa, perché c’era lo stop anche se non pensavamo durasse così tanto. Mi sto allenando al massimo, anche se non è come andare al campo. Faccio scale, navette sul giardino e tanto altro. Se uno vuole ce la fa ugualmente a tenersi in forma, anche se è molto difficile. La situazione molto strana, ma cerco di allenarmi comunque con la giusta mentalità, da professionista. Occorre essere pronti se si dovesse ricominciare. Solo se mi alleno mi sento tranquillo, sono fatto così. Sono abituato ad andare al campo prima, mi piace rallegrare il gruppo, naturalmente tutto questo mi manca. La squadra è come una seconda famiglia. Fortunatamente il ginocchio sta rispondendo bene, ho ripulito il menisco che mi aveva dato problemi dalla trasferta di Bolzano. Pensavamo di arrivare a fine stagione ma ripresentandosi il fastidio, abbiamo deciso di intervenire. Diciamo che questa situazione mi ha favorito in un certo senso. È comunque una situazione molto brutta.

Ho cambiato il numero 11 con il 17 per esorcizzare la sfortuna, prosegue Iotti, e posso dire che mi ha portato bene, anche perché sino allo stop la mia stagione era stata positiva. Devo ringraziare poi la squadra per coprirmi in campo tutte le volte che attacco, visto che a me piace sempre attaccare gli spazi. In questi tre anni in gialloblù comunque, devo dire di essere migliorato abbastanza anche nella fase difensiva.

L’ambizione personale – conclude l’esterno canarino -, è naturalmente quella di poter salire ancora di categoria. Dalla D ho dimostrato di meritare anche la C. Spero magari un giorno di poter affrontare anche la Serie B. E’ un sogno ma penso sia normale avere anche un minimo di ambizione. Spero che questo periodo non cancelli le prestazioni della squadra e dei singoli soprattutto. Spero infatti anche che qualcuno si ricordi di noi e non solo dell’emergenza. Poi vedremo quando aprirà il mercato≫.   

I difensore gialloblù Edoardo Scrosta

Edoardo Scrosta invece, esperto difensore che vanta esperienze con Fano, Lanciano, Bassano Virtus, Mantova ed Albino Leffe,  alla sua seconda stagione a Fermo, chiamato ad un confronto tra gli allenatori di questa stagione, si esprime così:

«Con Destro si lavorava più sull’uomo, con Antonioli invece, c’è un discorso difensivo fatto di scalate, coperture ed altri accorgimenti tattici vari. Per chi è più esperto magari è più facile approcciarsi a nuovi moduli. Bisogna essere pronti ad adattarsi, ma il calcio è così. Occorre cercare di capire subito cosa vuole il mister e farlo nel miglior modo possibile. La voglia è di tornare in campo è tanta. Arrivati a questo punto si potrebbe ripartire, anche se il campionato è ormai spezzato e farlo sarebbe molto strano. Mi manca quello che facevo tutti i giorni. L’importante adesso è che finisca tutto. Deciderà comunque chi di dovere cosa dovremo fare. Ci alleniamo ma non è come farlo sul campo. Naturalmente la ripresa sarà più o meno breve in base a quanto si prolungherà questa inattività. Poi ogni giocatore ha le sue caratteristiche ed ognuno avrà i suoi tempi di recupero».