FERMO – La forte accelerazione nella presentazione delle domande di contributo per la riparazione delle abitazioni che si è registrata nel 2020 e nei primi mesi di quest’anno e l’applicazione del SuperBonus, aprono interessanti prospettive per tutto il comparto edile di avviare migliaia di cantieri nei prossimi mesi, facendo decollare finalmente la ricostruzione post sisma ma le insidie di ordine burocratico e applicativo, per le micro e piccole aziende marchigiane, sono ancora molteplici.
Ecco la sintesi dell’incontro tra i referenti regionali di Confapi Aniem Ancona, collegio delle imprese che operano nei settori affini all’edilizia, con il Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini. All’incontro in videoconferenza hanno partecipato, in rappresentanza di Confapi Aniem Ancona, il presidente Roberto Torretti e il consigliere Marco Luciani. L’incontro moderato dal vice presidente nazionale di Confapi Aniem Rocco Di Giuseppe è stata l’occasione per fare il punto sull’andamento della ricostruzione, il nuovo elenco delle opere pubbliche da finanziare, la governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza messo a punto dal Governo Draghi e approvato dal Parlamento, ma anche le modalità per avviare i cantieri in piena sicurezza.
La riunione con il Commissario ha affrontato il tema che riguarda la sicurezza e la salute nei cantieri che il progetto del badge elettronico sta favorendo, con l’obiettivo ambizioso non solo della prevenzione nei cantieri da possibili infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, ma anche di assicurare il rispetto delle regole contrattuali, retributive e contributive garantendo l’osservanza della normativa anti covid, con il rispetto del divieto di assembramento all’interno dei cantieri mediante il controllo elettronico.
«In materia di ricostruzione privata, considerando l’ingente patrimonio edilizio da ripristinare – ha detto Torretti – il tema dell’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni è prioritario e la possibilità di attivare il Superbonus per coprire la quota che rimarrebbe in accollo ai cittadini rispetto ai contributi già destinati, sarebbe risolutivo«. Poi resta la partita burocratica che preoccupa. «La maggior parte delle imprese marchigiane di questo comparato sono micro e piccole e gli adempimenti burocratici inseriti nelle linee guida rischiano di rendere impossibile la gestione degli interventi per quelle del nostro territorio che invece devono essere protagoniste di questo percorso». Per Confapi Aniem Marche è importante che i fondi stanziati per la ricostruzione negli 83 comuni marchigiani del cratere siano un’occasione di rilancio economico per le aziende di queste zone che potranno così tornare ad assumere e favorire il ripopolamento di un’ampia porzione del territorio delle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.